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Bari, all’Abeliano il rito di Moby Dick sul palco

Tappa anche a Fasano

Pubblicato da: redazione | Mer, 17 Gennaio 2024 - 10:47
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È così che Roberto Negri, voce narrante e corpo presente in scena, presenta “Moby Dick – il rito”, spettacolo che andrà in scena sabato 20 gennaio alle ore 21 al Teatro Abeliano di Bari e domenica 21 gennaio alle ore 20.30 al Teatro Sociale di Fasano. Il testo del monologo è interamente e rigorosamente estratto da Melville senza alcuna variazione. “La scelta di un grande classico – continua l’attore – nasce dalle emozioni che generano le parole al di là del tempo, ampliando il concetto stesso di contemporaneo”. Nel rispetto dell’autore e nell’intento di riproporne i canoni espressivi, il lavoro spazia dal teatro di narrazione alla commedia, dal teatro di figura alla pantomima e ancora oltre, verso le radici arcaiche del rito teatrale. Così il testo rivela pienamente il suo potere evocativo, verso la catarsi finale che, come nella vita, è conosciuta, ma sempre sorprendente.

Attore e regista di grande esperienza, Negri si forma professionalmente con maestri di calibro internazionale quali Nicolaj Karpov, Eimuntas Nekrosius, Alessandro Fersen. Lavora in teatro con la regia tra gli altri di Giorgio Albertazzi, Luca Ronconi, Antonio Pugliese, Enrico Maria Lamanna. Per il cinema partecipa a varie produzioni tra cui “Achab” con la regia Stefano Sollima; “Habemus Papam” e “Tre piani” per la regia di Nanni Moretti; “La ragazza del mondo” regia Marco Danieli (David di Donatello 2017); “L’inchiesta” regia Giulio Base. Per la televisione è diretto tra gli altri da Luca Miniero, Renato De Maria, Richi Tognazzi.

“La rappresentazione teatrale come rito primitivo, capitale, imprescindibile. Concepire uno spettacolo per ribadire la necessità di incontrarsi – spiega il regista della pièce Federico Vigorito – e in qualche modo comunicare, poiché l‘importante adesso, più che mai, è concentrarsi sul tragitto invisibile che la notizia teatrale compie dal palcoscenico alla platea. Chiedersi in che modo nasce, che forma assume, quanto dura, in cosa si trasforma e quando si estingue. Attraverso Melville, attraverso l’autore della notizia, arrivano i personaggi, arrivano le risposte e insieme inizia ad emergere una forza che sembra sete, una sete inguaribile di eternità”. Emerge finalmente Moby Dick, per farsi raccontare di nuovo come un vecchio aneddoto mai abbastanza svelato che l’Interprete, non smettendo mai i panni di se stesso, offre agli spettatori nell’intimità sacrale che solo un rito riesce a creare.
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