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La definì “neonazista”, Meloni ritira querela a Canfora

Il filologo sarebbe dovuto andare a processo lunedì a Bari

Pubblicato da: redazione | Ven, 4 Ottobre 2024 - 19:34
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La rimessione della querela della premier Giorgia Meloni è arrivata tre giorni prima dell’inizio del processo per diffamazione. Imputato lo storico e filologo Luciano Canfora, 82 anni, professore emerito dell’università di Bari, intellettuale di sinistra e opinionista. Il processo era fissato per lunedì prossimo, 7 ottobre, dinanzi al Tribunale di Bari. La vicenda risale all’11 aprile 2022 quando Meloni era leader di Fratelli d’Italia e parlamentare all’opposizione del governo Draghi. Nel corso di un incontro con gli studenti del liceo scientifico ‘Enrico Fermi’ di Bari dedicato alla guerra in Ucraina, Canfora la definì “neonazista nell’anima”, “una poveretta”, “trattata come una mentecatta pericolosissima”. Partì subito la querela e la Procura di Bari chiese ed ottenne il rinvio a giudizio del professore. La premier si costituì parte civile e chiese un risarcimento danni da 20mila euro. Secondo il suo legale, Luca Libra, con le sue parole Canfora avrebbe “leso l’onore, il decoro e la reputazione” di Meloni, “aggredendo la sua immagine, come persona e personaggio politico, con volgarità gratuita e inaudita”.

Di parere opposto il difensore dello storico, Michele Laforgia che aveva chiesto il proscioglimento del suo assistito anche perché “non punibile per esercizio del diritto di critica politica”. E aveva annunciato la citazione per deporre in aula della premier. “Resto convinto – disse Laforgia – che un processo per un giudizio politico per diffamazione non si possa fare e non si debba fare, e che sia molto inopportuno farlo quando dall’altra parte ci sia un potere dello Stato”. Sul ritiro della querela interviene Roberto Saviano: “A pochi giorni dall’inizio del processo – scrive su X – Meloni cerca di ridurre il peso delle sue intimidazioni ritirando la querela contro Canfora. Io sono fiero di essere stato portato a processo da questo governo banditesco e di aver, con il corpo, testimoniato il mio pensiero critico verso la ferocia delle sue politiche xenofobe”. Con il ritiro della querela, la vicenda è chiusa e il processo non sarà celebrato.

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