Archiviato il rocambolesco 3-3 in casa del Catanzaro, il Bari torna a giocare tra le mura amiche del ‘San Nicola’ per affrontare l’ambizioso Palermo, reduce dall’importante vittoria contro la capolista Sassuolo. Per analizzare i temi principali di questa sfida e per concederci un piacevole tuffo nel passato biancorosso, abbiamo intervistato un doppio ex di Bari e Palermo: Pietro Maiellaro, che si è raccontato in esclusiva ai microfoni di Borderline24.com.
Pietro Maiellaro, si è divertito assistendo alla partita tra Catanzaro e Bari?
“Sì, bella partita. Menomale che ogni tanto si vedono delle buone gare, magari intense. La partita di Catanzaro ci ha dato conferma che quando una squadra vuole far risultato a tutti i costi, ci riesce. Finalmente la compagine biancorossa ha mostrato carattere riuscendo a reagire allo svantaggio”.
Finalmente la squadra ha mostrato carattere, riuscendo a reagire allo svantaggio. Buon segnale in vista del finale di stagione o episodio isolato?
“Speriamo che la squadra riesca a essere continua fino alla fine del campionato. Perché, come ho sempre sostenuto, il Bari deve centrare l’obiettivo dei play-off”.
Altra nota positiva, le prove degli attaccanti con Lasagna e Favilli in gol e Bonfanti autore dell’assist del terzo gol…
“Capitano per gli attaccanti periodi in cui non rendono perchè non riescono a mettere in campo quello che preparano in settimana. Ma non credo che manchi la voglia, la determinazione e la cattiveria agonistica. Questo è un periodo importante per le punte biancorosse, perché con i loro gol potrebbero risultare decisivi per la conquista dei play-off”.
Tra le delusioni, ancora una volta Cesar Falletti: da ex fantasista, come se lo spiega?
“Non è mai facile ambientarsi in una nuova piazza. I fantasisti poi, sono sempre carichi di responsabilità e aspettative. Non conosco le eventuali problematiche di Falletti sia in campo che fuori, ma è un peccato che non stia rendendo, perché Bari poteva essere l’ambiente giusto per rilanciarsi e divertirsi”.
Ma il punto strappato al Catanzaro non è servito per restare in zona playoff: crede che il Bari debba prima mettersi al sicuro o deve puntare dritto ad un buon piazzamento nei playoff?
“Non devono pensare alla salvezza, devono pensare ai play-off. Ma è anche giusto salvaguardarsi, perché la serie B è imprevedibile: basta qualche risultato negativo e ti ritrovi in zona retrocessione. Ma il Bari ha una buona rosa e non credo possa avere problemi nell’ottenere la salvezza”.
Come valuta l’operato di Longo in questa stagione? Lo confermerebbe per la prossima?
“Mi sembra un allenatore preparato, che sa il fatto suo. Dovrà essere valutato al termine della stagione in base al risultato che otterrà. Ma non sono decisioni che spettano al sottoscritto. Se porterà questa squadra ai playoff avrà ottenuto un risultato importante”.
Ma sul cammino dei galletti, c’è l’ambizioso Palermo. Che partita si aspetta?
“Il Palermo ha un organico importante. Però sappiamo anche che la B è strana e ogni risultato è possibile. E’ vero che hanno battuto il Sassuolo, ma può succedere di prendere qualche batosta in questo campionato. Ma alla fine la formazione emiliana andrà in serie A. Il Palermo è una buona squadra, ma il Bari se la può giocare tranquillamente”.
Lei a Palermo ci ha giocato nella stagione 94-95 e 84/85: 60 presenze e 11 reti in totale. Che esperienza fu?
“Un pò come Bari, sono quelle piazze dove ti senti calciatore al 100% per la passione e la voglia di fare calcio”.
Dei suoi anni a Bari si è detto praticamente tutto. Quale il più grande rammarico e quale la ‘magia’ che porta nel cassetto dei ricordi?
“Il mio grande rammarico? Potevamo e dovevamo fare di più. A livello personale avrei voluto continuare la mia avventura in biancorosso invece di andare via: Bari è la città dove mi sono sentito veramente bene e ci ho lasciato il cuore. Una magia che ricordo è l’assist per il primo gol italiano di Gerson”.
Il suo era il Bari dei Matarrese, la stupisce che molti tifosi li stiano rimpiangendo?
“Lasciamo stare questo argomento, è meglio. Dico solo che è semplice dirlo adesso dopo che per anni sono stati contestati e infangati. La famiglia Matarrese è sempre stata una grande famiglia e quel Bari era una grande società. Sono stati straordinari per quanto mi riguarda”.
Cosa ne pensa della questione multiproprietà? I tifosi del Bari sono scesi per strada ancora una volta…
“Ormai si dice tutto e il contrario di tutto. Staremo a vedere quello che succederà a fine anno. Quando ci sono due società come Bari e Napoli, non è una cosa semplice gestirle. Capisco la delusione e il malumore della tifoseria. Dico soltanto questo: i tifosi del Bari non hanno l’anello al naso, la gente non è stupida”.