Non riesce a rinascere corso Cavour. E adesso la trascuratezza non riguarda solo l’ultimo tratto che si avvicina al ponte XX Settembre. Chiudono i negozi e non riescono a riaprirne altri. Da qualche mese in quei pochi metri si è aggiunto anche Primadonna che ha abbassato le saracinesche, ma solo per trasferirsi altrove. Si contano quattro negozi chiusi e pronti per essere affittati in soli due isolati di una delle strade storiche dello shopping barese che non riesce a rivivere i suoi antichi splendori. Si tratta tra l’altro di locali commerciali ormai sfitti da mesi, anche più di un anno. La fotografia delle vetrine abbassate è la rappresentazione dello stato di difficoltà in cui vive il commercio barese. Quello storico per intenderci.
A questo elenco ora si è aggiunto anche il negozio Ulisse, attività di calzature, che dice addio dopo anni alla centralissima strada, arteria principale della città. E’ veramente desolante vedere come, durante una passeggiata su corso Cavour, il “fitta qui” è il cartello che resta impresso. A rimanere vuoti, con le saracinesche abbassate, sono ex negozi di abbigliamento, ma anche la storica agenzia Ancona viaggi (per affittare il locale di 80 mq occorrono 1500 euro). Per immobili di 85 mq la richiesta può arrivare anche a 3000 euro. Sul corso resistono gli store più importanti e storici. Oltre ai brand nuovi e più in voga soprattutto tra i più giovani. Tutt’intorno però si percepisce un lento, ma inesorabile declino che è apparso ancora più evidente in seguito al restyling della vicina via Sparano. E di via Argiro.