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A Bari una targa per Giovanni Capaldi: “Patrimonio culturale”

Questa mattina la cerimonia per omaggiare il musicista barese

Pubblicato da: redazione | Mer, 14 Maggio 2025 - 15:11
14-05-25 apposta una targa in memoria di Giovanni Capaldi fondatore e direttore del conservatorio Niccolò Piccinni_1

Una targa per rendere omaggio al maestro Giovanni Capaldi, intellettuale, musicista e critico barese. Da oggi si potrà trovare a Bari, in corrispondenza dell’angolo tra via Melo e corso Vittorio Emanuele, presso la sede storica dell’Istituto musicale consorziale Niccolò Piccinni, fondato e diretto da Capaldi, nel tempo riconosciuto Conservatorio Niccolò Piccinni. Questa mattina la cerimonia.

All’evento sono intervenuti il sindaco Vito Leccese, i familiari del maestro Capaldi, la vicesindaca e assessora alla Toponomastica Giovanna Iacovone, l’assessora alle Culture Paola Romano, il direttore e il presidente del Conservatorio, rispettivamente Corrado Roselli e Fabio Diomede, il direttore dell’Archivio di Stato Adriano Buzzanca e la presidente del Municipio I Annamaria Ferretti.

“Oggi intendiamo ricordare una personalità della nostra città che ci ha consentito di crescere e accrescere il nostro patrimonio culturale – ha dichiarato il sindaco Vito Leccese -. Per l’amministrazione comunale è importante conservare e valorizzare la memoria, riconoscendo il giusto tributo a donne e uomini che, in passato, hanno lavorato con competenza, dedizione e passione civica contribuendo a farci raggiungere risultati rilevanti. Per sapere dove andiamo e poter programmare il nostro futuro, è necessario conoscere il nostro passato, di cui non possiamo perdere le tracce, soprattutto quando sono virtuose e profumano di generosità. E, in tal senso, il maestro Capaldi è stato uno di quei concittadini che, da buon musicista e intellettuale, ha consentito alla città di fare un grande salto in avanti, dando vita a ciò che poi è diventata una struttura accademica di eccellenza qual è il Conservatorio Niccolò Piccinni”.

Intellettuale e musicista nella Bari della prima metà del Novecento, città in forte sviluppo culturale, fu fortemente impegnato a dar vita a iniziative che si sarebbero rivelate di fondamentale importanza per la storia della città: la creazione dell’Istituto musicale “Piccinni” in via Melo (poi liceo musicale e infine Conservatorio di Stato dal 1960) e l’apertura lungamente preparata dell’Università degli Studi. Giovanni Capaldi studiò musica prima a Bari, poi a Roma sotto la guida di Pasquale La Rotella, il compositore bitontino di scuola verista che lo mise in contatto con i vari Pizzetti, Respighi (che fu pure suo maestro a Roma), Mascagni, Giordano. Terminati gli studi, Capaldi tornò nella sua città dove cominciò un’attività multiforme. Produsse saggi musicologici sui grandi compositori pugliesi (Piccinni, Traetta, Paisiello, Mercadante) dedicandosi contemporaneamente all’attualità culturale del suo tempo, come organizzatore (le stagioni del Circolo Artistico) e pubblicista: scrisse per il Giornale d’Italia, il Corriere delle Puglie e poi La Gazzetta del Mezzogiorno. In questo modo si costruì una rete di rapporti che andava ben oltre lo specifico musicale: tra i suoi interlocutori figurano il filosofo Benedetto Croce e casa Laterza, il meridionalista Gaetano Salvemini e il drammaturgo Sem Benelli.

Nel 1925 inaugurò, in uno stabile di via Melo, con impegno e sacrifici personali, l’Istituto Piccinni e ne seguì le vicende che lo portarono a trasformarsi in liceo musicale nel 1932, a ottenere il pareggiamento ai Conservatori statali nel ‘37, il trasloco nell’attuale sede di villa Lindemann-Bucciero nel ‘57 e, due anni dopo, la trasformazione definitiva in Conservatorio sotto la guida dell’allora direttore Nino Rota. Per Giovanni Capaldi lo studio, la divulgazione e la critica, la diffusione e l’insegnamento facevano parte di un’unica, coerente militanza: quella in favore della musica e della sua città. L’apposizione della targa, a cent’anni dall’inaugurazione dell’Istituto musicale Piccinni, vuol essere un omaggio a Giovanni Capaldi e un monito a non dimenticare le figure che hanno dedicato il proprio impegno alla crescita culturale e civile della città.

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