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Broncopneumopatia, dimezzati i ricoveri in Puglia: ma alta mortalità

I dati

Pubblicato da: redazione | Sab, 21 Giugno 2025 - 08:40
Dottore

Nel 2024 in Puglia si sono registrati circa 5.000 ricoveri ospedalieri per Broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), la metà rispetto ai 10.000 registrati nel 2017. Un dato che segnala un miglioramento nella presa in carico territoriale, ma che non basta a ridurre l’impatto clinico della patologia. Oltre il 10% dei pazienti muore durante il ricovero e l’età media dei ricoverati è di 80 anni. Circa due terzi dei pazienti sono uomini, il 50% necessita di ventilazione durante la degenza e più dei due terzi presenta gravi comorbidità. In sintesi: arrivano in ospedale persone in condizioni già critiche, spesso al limite della sostenibilità clinica.

A fotografare lo stato dell’arte è la professoressa Giovanna Elisiana Carpagnano, ordinaria di Malattie dell’apparato respiratorio all’Università di Bari e responsabile dell’Unità operativa complessa del Policlinico. “Questi dati – sottolinea – confermano che la fragilità dei pazienti è elevatissima. Sono persone già molto compromesse, con un quadro clinico complesso, spesso affetti da più patologie croniche”. Un segnale d’allarme, dunque, ma anche un’occasione per insistere sulla necessità di investire nella diagnosi precoce, nella cultura della prevenzione e in uno stile di vita più sano.

“Le patologie respiratorie croniche sono ancora poco conosciute e spesso sottovalutate – spiega Simona Barbaglia, presidente dell’associazione Respiriamo Insieme – ma hanno un impatto enorme sulla vita dei pazienti. Con questa iniziativa vogliamo far emergere le criticità e favorire il dialogo tra pazienti, medici e istituzioni”. A condividere l’impegno anche Francesca R. Torracca, presidente di Apacs Aps: “Per patologie rare come l’Egpa, lo screening tempestivo può fare la differenza. È fondamentale promuovere una cultura del benessere e della prevenzione che metta al centro le persone e i loro bisogni reali”.

Foto repertorio

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