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Dal Salento a Bari è allarme incendi: “Aumenta rischio frane e alluvioni”

L'appello dei Geologi

Pubblicato da: redazione | Sab, 26 Luglio 2025 - 08:26
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Non c’è tregua dagli incendi in Puglia e nel capoluogo pugliese dove, diversi frammenti di terra, finiscono in balia delle fiamme. A lanciare l’allarme è l’Ordine dei Geologi Puglia, che mette in guardia non solo sulle devastazioni immediate provocate dagli incendi, ma anche sulle conseguenze a medio termine, come frane, alluvioni e dissesto idrogeologico, soprattutto nelle aree già colpite, come quelle intorno a Bari, dove negli giorni scorsi si sono registrati diversi roghi, alcuni dei quali, non solo legati al caldo, ma legati a possibile natura dolosa (sono in corso gli accertamenti del caso).

Sul tema è intervenuto Giovanni Caputo (Presidente dell’Ordine dei Geologi della Puglia) secondo il quale oltre all’impatto immediato sulla flora e fauna, gli incendi boschivi “alterano la stabilità dei versanti, incrementano l’erosione del suolo e compromettono la capacità di assorbimento delle precipitazioni successive aumentando così il rischio di frane e alluvioni”. “In Puglia – ha proseguito – è stato dichiarato lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi dal 15 giugno al 15 settembre. Questa decisione è stata presa a causa delle condizioni meteorologiche favorevoli alla propagazione degli incendi, e sono state attivate le strutture operative del Servizio Anti Incendio Boschivo. Durante questo periodo, sono in vigore divieti e obblighi specifici per prevenire e contrastare gli incendi. C’è anche un quadro normativo molto chiaro con molteplici decreti attuativi e delibere come quella della Giunta Regionale del 29 Maggio del 2023: “Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2023-2025 ”. C’è anche, risalente al 12 Giugno scorso la “Dichiarazione dello stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi su tutto il territorio della Regione Puglia. Anno 2025”. Nonostante ciò si stanno vi sono ancora oggi incendi”. Attualmente la situazione più grave riguarderebbe la provincia di Foggia (Carpino-san Giovanni Rotondo), Taranto (San Vito) e Salento. Ma non manca anche il capoluogo pugliese, da San Pio a lama Balice, sino al San Paolo e ad altre zone della città, dove sono moltissime le segnalazioni quotidiane.

“Tali eventi – prosegue Caputo – non sono episodi isolati, ma rappresentano un’emergenza più ampia che interessa l’intero Mediterraneo. Qui le foreste, sottoposte a prolungati periodi di siccità, accumulo di biomassa e ondate di calore, tipiche delle estati pugliesi, risultano sempre più vulnerabili. Tali condizioni climatiche hanno allungato la stagione degli incendi e favorito roghi più estremi, trasformando gli incendi di superficie in eventi ad alta severità che devastano vaste porzioni di foresta. La vegetazione, già in stress idrico, diventa quindi estremamente infiammabile, predisponendo il terreno a incendi distruttivi. Da un punto di vista geologico e ambientale, la Puglia presenta caratteristiche del suolo e della vegetazione che, unite all’aumento delle temperature e alla prolungata siccità, creano un contesto estremamente predisponente per l’innesco e la rapida propagazione di incendi boschivi. L’aridità dei terreni favorisce la combustione delle biomasse e aumenta il rischio di dissesto idrogeologico in seguito a incendi che distruggono la copertura vegetale protettiva. È fondamentale considerare che oltre all’impatto immediato sulla flora e fauna, gli incendi boschivi alterano la stabilità dei versanti, incrementano l’erosione del suolo e compromettono la capacità di assorbimento delle precipitazioni successive aumentando così il rischio di frane e alluvioni. Una gestione attenta delle aree colpite e una prevenzione mirata sono quindi indispensabili per tutelare queste delicate dinamiche geologiche e ambientali”, ha concluso.

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