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Guardare troppi Reel e Tik Tok è 5 volte più dannoso dell’alcol

Cosa succede al nostro cervello?

Pubblicato da: Ylenia Bisceglie | Sab, 23 Agosto 2025 - 15:37
rubrica bl24 (2)

Quante volte magari la sera a letto o durante la pausa pranzo, apri Instagram o TikTok “solo per cinque minuti”, ma poi il dito inizia a scorrere, i video cambiano a velocità supersonica, e quando guardi l’orologio ti accorgi che è già passata un’ora?

È un’abitudine diffusa, quasi naturale ormai. Ma la scienza ci mette in guardia: guardare per troppo tempo Reels o TikTok potrebbe essere fino a cinque volte più dannoso per il cervello dell’alcol.

Ma come è possibile?

L’alcol altera temporaneamente i nostri sensi, rallenta i riflessi, cambia l’umore. I social, con i loro contenuti lampo, fanno qualcosa di diverso ma altrettanto potente: allenano il cervello a vivere solo di stimoli rapidi e gratificazioni istantanee. Ogni video è un mini–shot di dopamina, un colpo veloce che fa sorridere, stupire o emozionare… e subito ne vogliamo un altro. Il problema è che più ci abituiamo a questo ritmo, più diventa difficile rallentare.

Secondo studi neurologici un consumo eccessivo di questi contenuti può ridurre la capacità di concentrazione, aumentare l’irrequietezza e rendere più difficile affrontare attività che richiedono attenzione prolungata, come leggere un libro o seguire una conversazione dal vivo senza distrazioni.

E non è solo una questione di tempo sprecato: il binge–scroll può influenzare anche il sonno, l’umore e la memoria a breve termine. Quante volte, dopo aver passato un’ora a scorrere, ti sei sentito “vuoto”, quasi stordito? Non è una sensazione così diversa da quando si alza un po’ troppo il gomito: divertente durante, ma poco piacevole il giorno dopo.

No, questo non vuol dire che non dobbiamo rinunciare del tutto ai social per stare bene. Come per l’alcol, è una questione di dose. Imporsi dei limiti, usare funzioni come i timer integrati nelle app, concedersi giornate “digital detox” o sostituire parte del tempo online con attività più lente e immersive , come una passeggiata, un vinile, una cena senza telefono a tavola, può fare un’enorme differenza.

Forse dovremmo tornare ad imparare ad amare la calma. La noia, la lentezza, la possibilità di perderci in qualcosa che ci bombarda di stimoli ogni due secondi.

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