“Ha la pistola, sta scappando”. A 24 ore dal tentativo di rapina al centro commerciale Gran Shopping Mongolfiera di Molfetta, un nuovo episodio si è verificato nel Barese, a Sannicandro. Un video amatoriale diffuso sui social da una residente mostra un uomo, con il volto coperto da un passamontagna e armato, che avrebbe rapinato una gioielleria in piazza Cesare Battisti. Nella fuga a piedi per le vie cittadine il malvivente è stato inseguito da alcuni cittadini che sono riusciti a bloccarlo fino all’arrivo dei carabinieri. Secondo quanto si apprende, il commando era composto da altre tre persone, fuggite a bordo di un Suv e al momento irreperibili. Le indagini puntano ad acquisire le immagini della videosorveglianza della zona per ricostruire la dinamica e identificare i complici. Ne dà notizia l’Agi.
Intanto è ricoverato all’ospedale San Paolo di Bari il titolare della gioielleria di Sannicandro, 64 anni, colpito al volto dopo aver reagito ai rapinatori che hanno fatto irruzione nella sua attività. Secondo una prima ricostruzione, il commando era composto da quattro persone: uno si è spacciato per cliente facendosi aprire e ha lasciato l’ingresso socchiuso, consentendo a due complici di entrare. Il quarto li attendeva a bordo di un Suv, con cui il gruppo è giunto e poi fuggito. Tutti avevano il volto travisato e armi in pugno: uno indossava un passamontagna, gli altri due berretti e scaldacollo. Il titolare, rimasto solo, ha provato a opporre resistenza ma e’ stato strattonato. Due rapinatori sono riusciti a raggiungere l’auto con il complice alla guida, mentre il quarto è scappato a piedi per le vie cittadine. E’ stato inseguito da due carabinieri liberi dal servizio, in forza nella provincia di Bari, e bloccato con l’aiuto di alcuni residenti, che hanno recuperato la refurtiva in attesa dell’arrivo dei militari della compagnia di Modugno. L’uomo, originario del Barese, è in stato di fermo in attesa di convalida. Il bottino portato via dagli altri due complici sarà quantificato solo al ritorno del titolare, una volta dimesso. Le indagini, coordinate dalla procura di Bari, si concentrano ora sull’acquisizione delle immagini di videosorveglianza per chiarire la dinamica e individuare gli altri membri del commando.