A Bari c’è un quartiere che da quasi quindici anni vive di promesse, annunci e cantieri mai del tutto chiusi. È San Marcello, zona compresa tra via Fanelli e via Omodeo, dove nel lontano 2008 il Comune approvò con entusiasmo il PIRP, il Piano Integrato di Riqualificazione delle Periferie: un progetto da 22 milioni di euro cofinanziato da Comune e Regione Puglia. L’obiettivo era trasformare un’area periferica in un modello di vivibilità, con nuovi alloggi popolari, spazi verdi, rotatorie, una nuova sede del II Municipio e un grande campo sportivo.
A distanza di quasi 17 anni, però, la realtà è ben diversa da quella illustrata nei rendering di allora. «Nel 2016 era stato annunciato un piano di riqualificazione totale — racconta un cittadino che vive nel quartiere — ma oggi, a fine 2025, non si vede quasi nulla. Dovevano sorgere aree verdi, una piazza, campi sportivi, rotatorie. Invece hanno realizzato solo un parcheggio e una palazzina del Comune. Tutto il resto è rimasto sulla carta».
Il cittadino, che ha segnalato la vicenda, ricorda come nel progetto originale fossero previste due rotatorie (una tra via Fanelli e via Orabona e un’altra su via Omodeo), un’area sportiva accanto alla chiesa di San Marcello e la sistemazione del Villaggio Re David con verde e parcheggi. Anche Villa Giustiniani, un edificio storico destinato a essere riqualificato e restituito ai cittadini, attende ancora di conoscere il proprio destino.
«Dal 2021 — prosegue nella sua denuncia — si lavora a rilento, con squadre di operai sempre più ridotte e lunghi periodi di stop. L’ex assessore comunale Giuseppe Galasso, lo scorso anno, assicurò che “la piazza sarebbe stata aperta entro l’estate”. Ma l’estate è passata e qui non è cambiato nulla».
Oggi, chi attraversa San Marcello trova strade dissestate e marciapiedi incompleti, mentre la piazza che avrebbe dovuto diventare il cuore del quartiere è ancora chiusa al pubblico. «È paradossale — aggiunge — che i lampioni siano accesi da mesi illuminando un’area ancora inaccessibile, con basole già annerite dalla muffa. Un simbolo perfetto dell’immobilismo».
Il cantiere del PIRP San Marcello era stato inaugurato con grande enfasi nel 2016 alla presenza di sindaco, assessori e rappresentanti delle istituzioni. In quell’occasione si parlò di “opera simbolo del buon governo” e di “cambiamento del volto della città”. Da allora, però, di “volto nuovo” i residenti non ne hanno visto traccia.
Da lunedì poi sono ripresi i lavori: si procederà con la riqualificazione di via Salvemini. Successivamente toccherà agli interventi sul lotto a sinistra di via Salvemini (in direzione via Fortunato) e sull’area a destra della strada. Nell’ambito del Pirp sono stati già realizzati la nuova sede della Ripartizione Patrimonio ed Erp, l’edificio di edilizia privata di via Fanelli, insieme a numerose opere di sistemazione esterna.
Il progetto comprendeva:
8 alloggi di edilizia residenziale pubblica per anziani e persone con disabilità;
la sede del II Municipio con parcheggi interrati e archivi;
il campetto sportivo e la sistemazione del Villaggio Re David;
interventi di edilizia libera su via Fanelli e via Omodeo per oltre 9 milioni di euro;
la riqualificazione di Villa Giustiniani (1,1 milioni di euro);
e infine opere di urbanizzazione e risparmio energetico per circa 5 milioni di euro.
Oggi, però, la maggior parte di queste opere risulta ancora in fase di completamento o, in alcuni casi, nemmeno avviata. I lavori ripresi dovrebbero portare, nelle intenzioni del Comune, alla consegna definitiva entro il 2026. “Sono anni che aspettiamo. Forse i nostri figli vedranno finire quello che noi abbiamo solo sentito promettere».
Il PIRP di San Marcello doveva essere un modello di rigenerazione urbana e partecipazione civica. È diventato invece, per molti, il simbolo delle occasioni mancate e dei tempi infiniti della burocrazia italiana. Un cantiere infinito che continua a rappresentare una ferita aperta nel tessuto urbano e nella pazienza dei cittadini baresi.