Così come dichiarato negli scorsi giorni questa mattina gli studenti del Marconi-Hack interessati dai turni pomeridiani hanno preso parte alle lezioni in via Re David, sede provvisoria fino al termine dei lavori da cui sono scaturiti i disagi per via delle lezioni pomeridiane. Un nuovo inizio, così come ha dichiarato il sindaco di Bari, Vito Leccese che però, stando ai racconti di studenti e genitori, ha avuto un “sapore amaro”. Dalle aule con “poca circolazione d’aria” alle “finestre blindate”, sino agli spazi troppo piccoli e al caos per la zona in cui non mancano i disagi per il traffico e per la presenza dei tanti studenti in attesa all’esterno (compresi quelli di tutte le altre scuole limitrofe).
“Una situazione che si poteva evitare – denuncia una mamma senza nascondere la rabbia – la sede è lontanissima e quasi irraggiungibile dai pendolari. Gli altri problemi sono noti e tanti genitori li stanno elencando anche sotto al post del sindaco Leccese che festeggia. Ma non c’è nulla da festeggiare: avrebbero dovuto lavorare questa estate, invece hanno solo creato disagi su disagi”, conclude. Parole a cui fanno eco quelle di tanti altri, alcuni dei quali chiedono una migliore organizzazione come l’entrata a scaglioni.
“Questa mattina era un delirio – denuncia uno studente – lo scaglionamento degli orari c’era sulla carta, ma non è stato rispettato. Alcune classi entravano alle 8, altre alle 7.55, ma mica tutti quelli che vengono da lontano possono aspettare cinque minuti in più per entrare senza rischiare di perdere mezzi o fare ritardo. Il servizio d’ordine scolastico non è servito a nulla, inoltre stamattina la preside e una decina di tecnici sono entrati in classe e ci hanno detto che siamo noi stessi alunni a dover gestire la situazione mettendoci negli spazi liberi per non stare in strada. Siamo una quinta. A questo si aggiunge che avevano promesso tante cose tra cui aule enormi, spazi perfetti invece oggi siamo entrati in una classe con zero circolazione d’aria, finestre blindate e una che, se aperta, va addosso a un compagno”, conclude. “Tutti ad applaudire dopo che per settimane siamo stati presi in giro? – denuncia ancora un genitore. Nel frattempo, mentre gli studenti e i genitori del Marconi sono alle prese con nuove problematiche diverse da quelle legate ai turni pomeridiani, resta ancora da sciogliere il nodo per il Salvemini, dove l’ombra delle lezioni pomeridiane, sempre per via della notizia recente relativa ai lavori che saranno effettuati prossimamente, si fa sempre più concreta. Nella giornata di domani gli studenti del Salvemini hanno annunciato che scenderanno in piazza per protestare contro i turni pomeridiani. La protesta, vista la presenza di un’altra manifestazione, specificano gli studenti, si unirà al corteo di quella già prevista, il “No Meloni Day”.
Sul caso Marconi è intervenuto anche il sindaco che sui social ha parlato di un nuovo inizio. “C’è una soddisfazione che ripaga ogni ora di lavoro – ha commentato – quello che non guarda l’orologio ma punta solo all’obiettivo, che fa dimenticare ogni parola amara che spesso abbiamo dovuto accogliere: vedere questi zaini fare il loro ingresso in via Re David, nella sede provvisoria dell’Istituto Marconi-Hack. In poche settimane abbiamo scongiurato i doppi turni durante i lavori di ristrutturazione della sede centrale perché questa comunità studentesca e le loro famiglie possano avere un anno scolastico sereno in attesa di riunirsi in una sede più bella e moderna il prima possibile”, conclude.
Foto Facebook Leccese