Un percorso educativo e creativo sta per prendere vita a Bari, pensato per offrire strumenti concreti e personalizzati a bambini e ragazzi con autismo. Il progetto, chiamato “Brucaliffo”, mira a potenziare le abilità cognitive, relazionali ed espressive dei 24 minori coinvolti, accompagnandoli in un percorso di autonomia e crescita.
Ispirato al celebre bruco di Alice nel Paese delle Meraviglie, il progetto vuole stimolare i giovani a trovare le proprie soluzioni, senza imporre risposte già pronte. Proprio come il Brucaliffo del romanzo di Lewis Carroll, gli operatori educativi non forniranno soluzioni, ma strumenti concreti per affrontare le sfide quotidiane e sviluppare capacità personali.
Destinatari del progetto sono bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni, selezionati dai Servizi sociali. Al loro fianco lavoreranno 12 educatori ABA, un coordinatore e due ausiliari, sotto la supervisione di uno psicologo psicoterapeuta e di un counselor. Le attività si svolgeranno nell’arco di 11 settimane, durante i periodi di chiusura scolastica a Natale e Pasqua e, successivamente, dal 15 giugno al 31 luglio, negli spazi di Casa Pandora e Piccolissimi. Le famiglie saranno coinvolte attivamente attraverso momenti di confronto, formazione e supporto.
“Ho partecipato a tantissime conferenze stampa – ha esordito Elisabetta Vaccarella – ma quella di oggi ha per me un sapore particolare. Innanzitutto perché stiamo presentando, a pochissimi giorni dal Natale, che è la festa più amata dai bambini, un’iniziativa dedicata ai più fragili fra i bimbi.
Ma la ragione è anche un’altra: oggi stiamo dimostrando concretamente che la politica, quella che vuole essere accanto ai più fragili, agli ultimi, non ha colori né appartenenza. Questa iniziativa nasce, infatti, da un emendamento che è stato presentato in sede di approvazione del bilancio dai consiglieri Romito, Amoruso e Patruno. Partendo dal loro emendamento, abbiamo ideato e avviato insieme questo bellissimo progetto: per farlo ci siamo confrontati, per individuare insieme il modo migliore per essere di supporto a questi bimbi e alle loro famiglie nei prossimi due anni”.
“Ci tenevo ad essere qui per ringraziare l’assessora e la ripartizione Servizi alla persona – ha sottolineato Valeria Amoruso – per la nascita effettiva di questo progetto che, come gruppo, abbiamo fortemente voluto, presentando un emendamento in sede di approvazione di bilancio. Un approccio dettato dalla volontà di aiutare le famiglie che hanno quotidianamente a che fare con i disturbi dello spettro autistico e che, nei periodi che per altri sono di vacanza, si trovano a vivere difficoltà ancora maggiori. Non posso che condividere la considerazione di Elisabetta Vaccarella: questo tipo di iniziative non ha e non deve avere alcun colore politico. Per questo seguiremo con attenzione l’andamento del progetto, nell’auspicio che possa proseguire anche in futuro”.
“Mi associo ai ringraziamenti della collega Amoruso – ha proseguito Carlo Patruno – e colgo l’occasione per ringraziare anche il consiglio comunale che in questa circostanza ha mostrato grande sensibilità rispetto ai bisogni dei minori con spettro autistico e delle loro famiglie, cui auguriamo di trascorrere delle festività serene anche grazie al supporto degli operatori di Brucaliffo”.
“Questo progetto risponde a una visione politica importante – ha concluso Giuseppe Moretti, presidente di Occupazione e Solidarietà – perché quando si parla di bambini autistici non solo si parla di bambini che hanno delle difficoltà ma soprattutto di genitori che incontrano grossi ostacoli nella gestione quotidiana dei propri figli. Un problema, è bene dircelo, che non diminuisce ma aumenta sempre più con il passare del tempo, ed è questa una delle ragioni per cui la nostra cooperativa lavora su più fronti per essere concretamente di supporto ai minori autistici e ai loro familiari.
Come il Brucaliffo di Alice, intendiamo questo progetto non tanto per indicare soluzioni quanto per offrire strumenti per la crescita e l’autonomia dei minori coinvolti, con l’obiettivo di aiutarli a migliorare il proprio percorso di vita grazie al lavoro di operatori esperti e qualificati ABA. Per questo vorrei sottolineare che il Comune di Bari non ha affidato semplicemente un progetto ma, di fatto, ha affidato dei minori fragili a dei professionisti affidabili, con l’obiettivo di fare la differenza a supporto del futuro delle persone più fragili”.
Il progetto si articola in tre fasi principali: l’accettazione delle istanze, la presa in carico dei minori con colloqui individuali e di gruppo con le famiglie, e la redazione di un piano di intervento personalizzato con obiettivi specifici da raggiungere a casa e nei contesti educativi. Le attività spaziano dall’autonomia personale, all’espressività artistica e ludica, dalle attività motorie alle life skills, fino alla psicomotricità di gruppo. Ogni percorso è pensato per sviluppare capacità pratiche, creative ed emotive, stimolando attenzione, concentrazione e autostima.
I 24 minori coinvolti saranno dunque accompagnati dai “brucaliffi” del progetto lungo un percorso fatto di scoperte, autonomia e crescita, con la costante presenza delle famiglie e della comunità scolastica e territoriale, in un percorso che mira a fare la differenza nella vita quotidiana dei bambini e dei ragazzi più fragili.