Dopo le festività natalizie, è tempo di fare un bilancio anche a tavola. Quest’anno le famiglie pugliesi hanno speso in media circa 180 euro a famiglia per i pranzi e le cene del Natale 2025, segnando un aumento del 13% rispetto all’anno scorso. A incidere maggiormente sui costi sono stati alcuni alimenti simbolo della tradizione pugliese, dal pesce ai molluschi, fino ai dolci tipici, ma anche latticini e formaggi hanno contribuito a gonfiare il conto.
Se da un lato ci sono famiglie riuscite a contenere la spesa tra i 60 e gli 80 euro, dall’altro chi ha puntato su prodotti più pregiati ha superato facilmente i 350 euro, complici i rincari dei molluschi e del pesce, che hanno visto aumenti tra il 20 e il 30%. In controtendenza, invece, si sono registrati cali nei prezzi di olio extravergine di oliva e di alcune verdure, una nota positiva per chi ha voluto preparare piatti genuini senza spendere troppo.
La tradizione ha dominato le tavole pugliesi: la media dei commensali si è attestata tra 8 e 10 persone, con il 58% che ha festeggiato in casa propria e il 32% da parenti o amici. Solo una minoranza, il 6%, ha scelto ristoranti o agriturismi, mentre un 4% ha preso decisioni dell’ultimo minuto. “C’è stato un netto radicamento alla tradizione – spiega Coldiretti Puglia – con la maggioranza delle famiglie orientata verso piatti della cucina italiana riconosciuta patrimonio dell’Unesco, cercando un equilibrio tra portafoglio e qualità”.
Sul menu della vigilia ha dominato il pesce, mentre il giorno di Natale ha visto protagonisti carne, brodi, bolliti, arrosti e pesce fritto, senza dimenticare braciole al sugo e baccalà fritto, sempre accompagnati da verdure locali come rape stufate o lampascioni. Tra i dolci, immancabili cartellate, mostaccioli, paste reali e frutta secca. “A tavola – aggiunge Coldiretti Puglia – hanno trovato spazio anche regali enogastronomici, molto apprezzati per la tendenza a doni utili e per uno stile di vita che valorizza la tradizione, con ricette preparate personalmente per serate speciali”.