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Classi sovraffollate e trasferimenti forzati: le proteste della scuola pugliese approdano in Senato

Pubblicato da: Francesca Romana Torre | Mer, 22 Marzo 2023 - 18:23
Scuola Docenti

“In Puglia mancano circa tremila posti-docenti e i primi a pagarne le conseguenze sono i ragazzi”: questa, la denuncia presentata ieri in Senato dal segretario generale della Uil scuola Puglia Gianni Verga. “La Puglia è già stata la regione più penalizzata del Mezzogiorno e d’Italia – spiega Verga – in alcune aree del Paese l’offerta didattica è sovrabbondante rispetto ai posti disponibili mentre, al contrario, in altre aree è presente una scarsa disponibilità di posti rispetto alla richiesta”.

In pratica, ci sono troppi studenti per ogni insegnante, il che va a incidere sulla qualità della didattica e della vita del corpo docente, spesso costretto – come abbiamo visto negli ultimi mesi – a lasciare casa per cercare lavoro al nord.  “L’anno scolastico 2016-2017 ha visto il più caotico trasferimento di docenti di ruolo e di movimenti di docenti non di ruolo che sia mai avvenuto – prosegue il segretario Uil –  e si stima che almeno due milioni e mezzo di studenti (su un totale di oltre sette milioni e ottocento mila studenti) abbiano avuto almeno un insegnante diverso rispetto all’anno precedente, con l’aggravante che gli studenti con disabilità sono stati maggiormente penalizzati poiché il numero di posti assegnati agli insegnanti di sostegno sono in deroga ovvero non sono stabili e, in conseguenza, i docenti di sostegno non di ruolo cambiano ogni anno”.

L’urgenza è, dunque, stabilizzare i docenti precari e vincitori di concorso e far rientrare quelli trasferiti al nord. “E’ giunto il momento di dire basta – conclude Verga – a questa costante umiliazione della scuola da parte della classe politica. Non è possibile affidare il futuro delle nuove generazioni, che un domani saranno la classe dirigente del Paese, esclusivamente al senso del dovere e alla passione di chi, pur lavorando in condizioni pessime, senza risorse, senza prospettive occupazionali stabili, sotto organico e in istituti fatiscenti, non si rassegna all’assenza totale di volontà politica e a un futuro di mediocrità per i propri figli e per i figli di tante famiglie pugliesi”.

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