Lecce ricorda chi è morto in strada, lì dove abitava, con una messa che sarà celebrata domenica prossima nella chiesa di Santa Maria della Grazia, per non dimenticare gli stenti e la solitudine che contraddistinguono le giornate di chi, di marciapiede in marciapiede, cerca un cantuccio in cui rifugiarsi e dove, sempre più spesso poi muore. A volere la celebrazione eucaristica è la comunità di Sant’Egidio che il prossimo 16 marzo, come successo a Bari il mese scorso, ricorderà “tutte le persone – spiega una nota – senza fissa dimora che, purtroppo, hanno perso la vita per strada”. A partire da Modesta Valenti, un’anziana morta il 31 gennaio 1983 mentre era in strada, vicino alla stazione Termini di Roma: l’ambulanza, chiamata da chi voleva darle aiuto, decise di non prenderla a bordo a causa delle sue pessime condizioni igieniche.
“Il suo è un nome che risuona come un faro di speranza e di amore verso i più fragili, una testimonianza di come un cuore generoso possa fare la differenza nel mondo”, sostengono i volontari di Sant’Egidio che durante la messa ascolteranno “i nomi di chi è morto nell’indifferenza, nell’anonimato e nella solitudine”. “La vita di Modesta Valenti resta nel cuore della comunità di Sant’Egidio e di tutti noi – prosegue la nota – La sua storia ci invita a costruire, attorno alla vita di tanti, un tessuto di solidarietà e umanità, affinché nessuno sia solo, ma protetto, amato e custodito”. Al termine della celebrazione eucaristica, la comunità di Sant’Egidio offrirà “ai suoi amici senza fissa dimora un pranzo per condividere un momento conviviale in nome di Modesta che ci insegna che ogni persona è unica e che nessuno dovrebbe essere definito solo dal proprio stato di povertà o dalla sua condizione di vita precaria”, conclude la nota.