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Altamura, è allarme cinghiali: cento ungulati assediano una masseria

La denuncia arriva da Coldiretti Puglia

Pubblicato da: redazione | Ven, 6 Giugno 2025 - 10:07
Foto Freepik

Circa 1 centinaio di cinghiali, tra esemplari adulti e decine di piccoli ungulati, hanno preso d’assedio un agriturismo ad Altamura, a ridosso del Parco dell’Alta Murgia,  a caccia di cibo e acqua, branchi che si spostano da un territorio all’altro e divorano i raccolti, danneggiando anche gli impianti nelle campagne.  La denuncia arriva da Coldiretti Puglia, in relazione alle immagini shock di un branco di circa 100 cinghiali che hanno letteralmente posto sotto assedio un agriturismo ad Altamura, circondato da campi di grano e ortaggi, per cui è stato l’intervento immediato dell’ATC. Va data piena e immediata attuazione al Piano straordinario regionale per la gestione e il contenimento della fauna selvatica in Puglia, a partire dalla specie cinghiale (‘Sus scrofa’), approvato dalla Giunta regionale della Puglia, fortemente voluto da Coldiretti che ha fatto pressing anche con la manifestazione di migliaia di agricoltori sotto il palazzo della Regione.

E’ una vera e propria emergenza che mette a rischio la sicurezza oltre che le produzioni degli agricoltori, ma anche la salute degli automobilisti per la presenza di animali selvatici e di cinghiali, che possono arrivare a un quintale e mezzo di peso e 150 centimetri di lunghezza. Una paura – evidenzia Coldiretti Puglia – che dilaga dalla collina  alla pianura, dalle zone vicino ai bacini fino a quelle sul mare, ma nei piccoli centri di provincia con meno di cinquemila abitanti sale addirittura all’83% dei residenti. Con la Puglia invasa da 250mila cinghiali, non c’è solo la peste dei cinghiali, ma è allarme per la sicurezza delle persone in campagna e città con i bran che si spingono fin dentro i centri urbani, fra macchine in sosta, carrozzine con bambini e anziani che vanno a fare la spesa, con le aree della Murgia barese e tarantina, del Gargano e del subappennino dauno – insiste Coldiretti Puglia – divenute l’eldorado dei cinghiali che devastano i raccolti divorando lenticchie di Altamura. cicerchie, fave, ceci e piselli, broccoletti, ortaggi, piantine appena seminate di favino e grano, uva soprattutto su vite a spalliera, frutta scuotendo gli alberi, tutto il sottobosco e la biodiversità dei boschi e dei parchi.

In Puglia sono stati 3 i morti nel 2023, ma sono centinaia gli incidenti stradali all’anno causati dai cinghiali con gli automobilisti coinvolti che non denunciano il sinistro sapendo che difficilmente verranno poi rimborsati i danni, secondo una stima di Coldiretti Puglia sulla base dei dati Osservatorio Asaps in occasione della mobilitazione a Bari. Una vera e propria emergenza che mette a rischio la sicurezza e la salute degli automobilisti per la presenza di animali selvatici e di cinghiali, che possono arrivare a un quintale e mezzo di peso e 150 centimetri di lunghezza. Una paura – evidenzia Coldiretti Puglia – che dilaga dalla collina  alla pianura, dalle zone vicino ai bacini fino a quelle sul mare, ma nei piccoli centri di provincia con meno di cinquemila abitanti sale addirittura all’83% dei residenti. In Puglia sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica, con i cinghiali che distruggono le coltivazioni e attaccano gli uomini e gli animali allevati, come anche i lupi e i cani inselvatichiti, gli storni azzerano la produzione di olive e distruggono le piazzole, le lepri divorano letteralmente interi campi di ortaggi, i cormorani mangiano i pesci negli impianti di acquacoltura, i pappagalli verdi si cibano di frutta e mandorle e il killer dei mari, il granchio blu che stermina vongole veraci, cozze, uova, altri pesci e molluschi. con un danno complessivo stimato pari ad oltre 30 milioni di euro.

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