“L’agricoltura pugliese continua a generare primati economici e produttivi, ma lo fa troppo spesso a scapito della dignità di chi lavora. È inaccettabile che dietro il successo di un settore strategico per la Puglia, per il Mezzogiorno e per l’Italia si nascondano ancora sfruttamento, ghetti, caporalato e diritti negati. La Fai Cisl Puglia lancia un appello forte: non è più tollerabile che una delle eccellenze del nostro sistema produttivo conviva con situazioni indegne di un Paese civile”. A denunciarlo è Antonio La Fortuna, segretario generale della Fai Cisl Puglia, che in una nota ribadisce l’urgenza di “costruire un’agricoltura giusta e sostenibile, dove a essere coltivata non sia solo la terra, ma anche la dignità del lavoro”.
La Fortuna sottolinea che, nonostante le difficoltà legate ai cambiamenti climatici e alla siccità, “nel 2024 il comparto ha superato i quattro miliardi di euro di valore aggiunto, con performance straordinarie nei settori olivicolo e ortofrutticolo” e che “l’agricoltura in Puglia resta una colonna portante dell’economia, con oltre 250mila imprese attive”. Il sindacalista punta il dito anche contro l’inerzia delle istituzioni: “L’indifferenza delle istituzioni non è più accettabile. Serve intervenire. Il Pnrr avrebbe potuto rappresentare un’occasione irripetibile di riscatto per il nostro Paese, soprattutto nelle aree più fragili e marginali. Un’occasione persa per colpa di incapacità forse politica, forse burocratica, forse per scarsa visione”.
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