Negli ultimi 6 anni i prezzi al dettaglio hanno registrato in Italia un vero e proprio tsunami, con i listini di alcuni beni e servizi che sono letteralmente schizzati alle stelle, mentre altri prodotti hanno registrato un sensibile deprezzamento. Alla base dei rincari che hanno colpito diversi comparti una serie di fattori, dal caro-energia ai conflitti bellici, passando da clima e crisi geopolitiche internazionali. I numeri arrivano dal Codacons che, sulla base dei dati Istat sull’inflazione, ha messo a confronto i listini al dettaglio del 2019 con quelli in vigore oggi nel nostro Paese, pubblicando la classifica dei 20 beni più rincarati e di quelli che hanno registrato la più forte diminuzione dei listini.
Il settore che detiene il record dei rincari è quello della gioielleria, i cui prezzi in sei anni sono saliti del +80,1% – spiega l’associazione – La causa è da ricercarsi nell’esplosione delle quotazioni dell’oro, passate dai circa 1.500 dollari l’oncia dell’agosto 2019 ai 3.300 dollari dello scorso mese (+120%). La guerra in Ucraina, la crisi geopolitica e le tensioni economiche con gli Usa hanno infatti spinto i grandi investitori istituzionali (banche, fondi ed hedge) a comprare l’oro, bene rifugio per eccellenza, facendone impennare le quotazioni.
L’energia elettrica sul mercato libero è la seconda voce che, tra il 2019 e il 2025, registra gli aumenti più marcati (+60,4%), complice il fenomeno del caro-energia che fa ancora sentire i suoi effetti sulle bollette e il fallimento totale della liberalizzazione del mercato. Seguono a poca distanza il burro (+59,7%), che risente della crisi della produzione causata dal clima, e le tariffe dei pacchetti vacanza nazionali (+58,2%), con la ripresa del turismo post-Covid che ha fatto schizzare al rialzo i prezzi nel comparto del turismo (nella top 20 i voli nazionali segnano un +50,3%, i voli europei +46,2%, alberghi e motel +43,1%). Per acquistare pesche e nettarine si spende oggi il 57% in più rispetto al 2019, mentre per l’olio d’oliva il prezzo medio sale di quasi il 52%. Rincari superiori al 50% anche per gas, cacao, riso, albicocche, ciliegie.
Tuttavia, se alcuni beni registrano una inflazione record negli ultimi 6 anni, nello stesso periodo alcuni prodotti e servizi hanno subito un marcato deprezzamento – evidenzia il Codacons – Il crollo dei listini più elevato si registra per telefoni cellulari e smartphone, i cui prezzi dal 2019 ad oggi scendono di quasi il -55%, seguiti dalla voce “altri supporti per la registrazione” (schede memoria), con un calo del -37,6%, e dagli apparecchi per la pulizia della casa (aspirapolveri e simili), -33%. In forte riduzione anche i listini di computer portatili, palmari e tablet (-14,6%), test di gravidanza e dispositivi di contraccezione (-12,9%). Possono brindare gli amanti del vino: una bottiglia di qualità costa oggi il -5,9% in meno rispetto al 2019.
Volano i prezzi dei gioielli, crollano quelli degli smartphone: l’analisi dal 2019 ad oggi
I dettagli
Pubblicato da: redazione | Ven, 3 Ottobre 2025 - 14:28
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