Il fascino della Puglia continua a conquistare il mondo. Nei primi otto mesi del 2025 la regione ha fatto registrare un nuovo balzo in avanti: +11,8% di arrivi e +10,1% di presenze rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A spingere la crescita sono soprattutto i turisti stranieri, che segnano un aumento del +23,8% negli arrivi e del +22,4% nei pernottamenti. Un risultato che conferma la Puglia come una delle mete più amate del Mediterraneo, capace di unire mare, cultura e autenticità.
I dati emergono dall’ultimo approfondimento dell’Osservatorio Turistico della Regione Puglia, realizzato in collaborazione con Questlab srl e presentato al TTG di Rimini, uno dei principali appuntamenti internazionali del settore.
Dietro i numeri, c’è una strategia precisa: ampliare la stagione turistica, puntare sui mercati esteri, migliorare la qualità dell’offerta e valorizzare ogni angolo del territorio.
“Abbiamo costruito un modello capace di coniugare crescita e qualità, autenticità e sostenibilità – ha spiegato l’assessore regionale al Turismo Gianfranco Lopane –. Il turismo oggi vale quasi il 15% del PIL regionale e dà lavoro a oltre 120mila persone. La Puglia non è più solo una meta, ma un modello di sviluppo e di identità”.
Le performance migliori arrivano da Bari e Taranto, che guidano la classifica per incremento di arrivi, mentre la provincia di Barletta-Andria-Trani registra il maggior aumento di presenze. Vieste e Gallipoli restano regine dell’estate pugliese, ma cresce anche l’attrattività delle città d’arte come Lecce e Alberobello, che confermano la tendenza verso un turismo sempre più destagionalizzato.
Sul fronte dei mercati, la Puglia conquista nuovi segmenti di viaggiatori: in forte aumento i flussi da Francia, Germania, Stati Uniti e Polonia, ma anche da paesi come Argentina, Austria e Svezia, con crescite comprese tra il 20 e il 70%.
Un segnale di vitalità che premia le politiche di promozione e l’immagine di una regione accogliente, autentica e capace di rinnovarsi.
La sfida ora si gioca sulla sostenibilità. Il rapporto evidenzia come la crescita dei flussi impatti sulla produzione di rifiuti e sui consumi idrici, specie nelle località balneari. Per questo l’Osservatorio invita a proseguire sulla strada della destagionalizzazione e del turismo “lento”, per preservare equilibrio e qualità dell’esperienza.
E i visitatori sembrano apprezzare: il Sentiment Index medio supera quota 86 su 100, con Brindisi e Lecce ai vertici del gradimento. Enogastronomia, accoglienza e autenticità restano le parole chiave di una Puglia che continua a crescere, senza perdere la sua anima.