Nel pieno di un dibattito cittadino segnato da scontri su BRT e piste ciclabili, arriva una voce che prova a cambiare il registro: quella della generazione under 35. A riportarla al centro del discorso pubblico è Kreact, associazione barese formata da esperti di partecipazione giovanile e attivisti, impegnata nel dare spazio e peso alle politiche rivolte ai giovani.
Dopo la campagna BariNextGen — che ha introdotto nella discussione locale strumenti come lo youth center e i consigli municipali dei giovani — l’associazione apre ora un nuovo ciclo di incontri, “Parliamone”. Il primo appuntamento, dedicato al tema della mobilità sostenibile, si è tenuto alla Taverna del Maltese e ha visto la partecipazione dell’assessore alla Cura del Territorio Domenico Scaramuzzi e di tre realtà da anni attive sul tema: Terreno Cycling Therapy, Generazione Urbana e Fridays For Future.
Al centro della discussione, l’idea che le politiche pubbliche abbiano un impatto diverso sulle generazioni: un principio che in Europa è già alla base dello Youth Test, e in Italia della Valutazione dell’Impatto Generazionale (VIG). Kreact è tra i promotori di questa metodologia e punta a portarla anche a Bari, per valutare in modo strutturato gli effetti delle decisioni amministrative sui giovani. Durante la serata è stato realizzato anche un sondaggio in tempo reale, elaborato secondo i criteri dello Youth Test. Le risposte dei presenti restituiscono un quadro lontano dalle contrapposizioni che animano il dibattito pubblico: una generazione che sceglie il mezzo di trasporto in base alla convenienza più che all’abitudine, che considera bicicletta e ciclabili opzioni di mobilità alla pari delle altre e che chiede reti più sicure e diffuse. Sul car sharing le opinioni restano divise, mentre ottiene consenso unanime il programma MUVT in bus 365, nonostante le difficoltà del trasporto pubblico locale.
L’assessore Scaramuzzi ha illustrato gli sviluppi in programma: il sistema BRT, la riorganizzazione delle linee urbane, il Biciplan, la revisione dei parcheggi. Un percorso complesso, condizionato dalle risorse limitate, ma orientato — ha spiegato — a una visione di lungo periodo e alle nuove generazioni. Il buon esito dell’iniziativa conferma la solidità del metodo partecipativo proposto da Kreact, basato sul confronto tra esperti, associazioni e istituzioni e finalizzato a costruire proposte condivise. L’associazione ha evidenziato come lo spazio creato abbia permesso un dialogo reale e costruttivo tra realtà spesso lontane, dimostrando che un confronto civile tra posizioni diverse non solo è possibile, ma può portare a risultati concreti.