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Emiliano saluta commosso i dipendenti della Regione Puglia: “Ne è valsa la pena”

"Auguro a Decaro di vivere questa esperienza con pienezza"

Pubblicato da: redazione | Mar, 2 Dicembre 2025 - 15:21
emiliano

“Mi permetterete anche di fare i miei auguri al presidente eletto Antonio Decaro, di fargli l’augurio di potere vivere questa esperienza con pienezza, sia dal punto di vista personale che dal punto di vista politico perché ne vale la pena”.

Lo ha detto il governatore uscente Michele Emiliano parlando dal palco allestito nell’Agorà del Consiglio regionale dove ha riunito consiglieri di maggioranza e opposizione e i dipendenti di Regione e Consiglio per un commiato al termine del mandato.

“Ogni sacrificio personale che ciascuno di noi, e anche io in parte, abbiamo fatto per vivere nelle istituzioni credo di poter dire a nome di tutti che ne valeva la pena. Valeva la pena ogni sacrificio, ogni uscita di casa troppo mattutina lasciando i propri affetti a casa, ogni discussione, ogni contrasto, ogni litigata qualche volta perché abbiamo tutti insieme cambiato il destino di una regione”.

Rivolgendosi ai bambini di una scuola elementare di Corato che hanno assistito all’evento, ha aggiunto: “Questo destino una volta che è cambiato non è cambiato per sempre. Il destino è un po’ come lo studio: non basta studiare il primo quadrimestre perché poi le maestre se ne accorgono se uno poi il secondo quadrimestre smette di studiare. Bisogna studiare sempre”.

Di seguitò il testo integrale del discorso:
“Questa è una giornata bellissima. Vorrei abbracciare e salutare uno per uno tutti, compresa l’opposizione, alla quale ho voluto lo stesso bene che ho voluto a tutti i pugliesi. I gesti, il parlarsi, il toccarsi sono stati le chiavi con cui abbiamo interpretato il nostro dovere, un dovere scritto nella Costituzione e nello Statuto della Regione Puglia.

Fare il proprio dovere è una sensazione meravigliosa, per un Paese come l’Italia e per una terra come la Puglia, che merita sempre di più. La Puglia è una comunità viva, una persona fatta di milioni di persone, che restituisce energia e risultati mille volte di più rispetto a quanto le si dà. La politica, come l’abbiamo interpretata noi, non è mai stata separazione tra indirizzo e amministrazione. Senza i dipendenti regionali e senza i servitori delle istituzioni nulla sarebbe stato possibile.

Li considero alla pari: io sono stato solo il primo dei maggiordomi, ma loro sono coloro che ogni giorno hanno avuto a che fare con imprese, famiglie, lavoratori, cultura, trasporti, welfare e sanità.

Oggi voglio ringraziare tutti.

Le donne e gli uomini della Regione, delle agenzie, del Consiglio, dei Comuni, delle Asl, della Protezione civile, della scuola, fino a tutti coloro che hanno contribuito a trasformare in azioni concrete le politiche pubbliche.

In questi anni siamo riusciti a cambiare il destino delle persone, perché la nostra organizzazione istituzionale è una grande orchestra fatta di competenze, responsabilità e sacrificio quotidiano.

Tutta questa ricchezza discende da un principio fondamentale della Costituzione: rimuovere gli ostacoli che impediscono l’uguaglianza.

Siamo un Paese privilegiato. Abbiamo scuole, sanità, assistenza, diritti e istituzioni che non esistono in molte parti del mondo e tutto questo funziona grazie al lavoro di chi, come voi, opera nelle istituzioni.

Ringrazio anche il mondo della scuola, perché senza istruzione non ci sarebbe competenza, né consapevolezza dei diritti e dei doveri.

La politica e le istituzioni esistono per trovare soluzioni. Immaginate un Paese senza regole, senza organismi, senza la democrazia che ci consente di accogliere chi fugge dalle guerre e di offrire opportunità come abbiamo fatto con i ragazzi provenienti da Gaza e da altri territori di crisi.

Desidero rivolgere un augurio speciale al Presidente eletto, Antonio Decaro, perché possa vivere questa esperienza con pienezza personale e politica.

Vale la pena di dedicarsi alle istituzioni, vale ogni sacrificio, ogni discussione, ogni mattina in cui abbiamo lasciato la nostra casa per servire questa Regione.

Concludo dicendo che ho la serenità di chi ha fatto il proprio dovere.

Ho la sensazione di aver finito un percorso di studio, come se avessi conseguito una laurea o superato un esame e continuerò a lavorare, perché servire le istituzioni cambia la vita.

Non esiste settore in cui si faccia tanto, con così grande competenza e sacrificio, quanto nel servizio pubblico. Penso ai dipendenti regionali, alle forze dell’ordine, alla sanità, a chi ha lavorato nel periodo del Covid, a chi ha gestito miliardi di euro del PNRR rispettando le regole dell’Unione europea.

Siamo riusciti a finire una legislatura trasformandola in una festa. Questo è il segno che la Puglia e l’Italia hanno davanti sempre un secondo tempo, la possibilità di correggere, di ricostruire, di ripartire.

Siamo fortunati ad essere italiani e siamo fortunati ad essere pugliesi”.

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