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Mary Pellegrino – Fotografa Culinaria (Canosa)

Pubblicato da: Mario "Bolivar" Pennelli | Mer, 22 Marzo 2023 - 08:59

Presentati a noi e ai nostri lettori in poche parole, in pochi caratteri direbbe Twitter, usa insomma le prime che ti vengono in mente per definirti.

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Food photographer e food blogger ma soprattutto mi sento uno spirito libero e creativo.

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Ti senti un predestinato o quello che adesso stai facendo è frutto essenzialmente del caso?

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Entrambe le cose. La fotografia, così come il cibo, fanno parte della mia vita fin da quando ero bambina. Ero piccolissima quando la nonna Maria mi ha insegnato a fare la pasta fatta in casa. Ed ero altrettanto piccola quando pasticciavo in cucina preparando piatti improbabili per i malcapitati amichetti di scuola. Per quanto riguarda la fotografia, riesco ancora a sentire l’odore acre degli acidi che venivano utilizzati per sviluppare le foto in camera oscura, eppure, sono passati un sacco di anni. Purtroppo non ho saputo leggere i segni o semplicemente, ad un certo punto, ho perso le tracce del mio passato, così, per la mia formazione, sotto la spinta dei miei genitori, ho percorso strade più convenzionali, tant’è che mi sono laureata in Giurisprudenza. Ma a un certo punto della mia vita, la gabbia di razionalità in cui mi ero “imprigionata” ha cominciato a starmi stretta, così, quasi per gioco, ho aperto il mio blog, il Dafne’s Corner, e da allora, tutto ciò che avevo dentro, pian piano ha ricominciato ad affiorare. Diciamo che ho assistito a un vero e proprio big bang. Oggi mi guardo allo specchio e mi riconosco.

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Dove e quando è cominciata la tua avventura?

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La mia avventura è cominciata nel settembre del 2011. Stavo attraversando una fase un po’ particolare della mia vita, una fase molto difficile, in cui ho dovuto anche imparare ad accettare che a volte le cose non vanno come vorremmo. Ed è stato allora, in un pomeriggio qualunque, che persa a metà tra noia e sconforto, ho registrato il nome del mio blog. Da allora, pian piano, il mio blog si è trasformato nel mio diario e al piacere di condividere le mie ricette, è seguito, a ruota, il desiderio di farlo anche attraverso le immagini. Così, armata di una reflex, ho cominciato a scattare foto ai piatti che cucinavo. Poi, la passione per la fotografia è esplosa e ho cominciato a studiare, come autodidatta. E continuo ancora a studiare, perché con la fotografia, non si finisce mai di imparare. Ovviamente il mio approccio alla fotografia è di pancia, molto istintivo.

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Raccontaci la tua missione, il tuo obiettivo finale, lo scopo che ti spinge a svegliarti e a fare quello che fai.

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Mi piacerebbe poter vivere con la mia arte, e nello specifico, con le mie foto. Mi piacerebbe riuscire a pubblicare un libro tutto mio, in cui far convivere le mie grandi passioni : foto, ricette e parole. Mi piacerebbe poter raccontare chi sono attraverso le mie foto, le mie ricette, i miei luoghi, la mia amata Puglia e le nostre tradizioni.

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Assegnando delle percentuali, secondo te, per riuscire nella vita, quanto conta la fortuna, quanto la bravura e quanto la caparbietà?

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Un pizzico di fortuna serve sempre, e penso che un 20% ci stai tutto. Poi, serve sicuramente la bravura, che gioca un ruolo importante, almeno il 60% e infine un 30% per la caparbietà.

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Il tuo legame con la tua terra d’origine.quanto c’è di lei nelle creazioni alle quali dai vita, e soprattutto quanto c’è di lei in te?

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C’è molto della mia terra. Anche se c’è tanto di ciò che ho avuto e ho la fortuna di vedere e vivere attraverso i viaggi fatti. Viaggiare, è fondamentale. Ti apre la mente e ti consente di guardare tutto da prospettive sempre nuove.

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Sei un fanatico del ”fast” o il tuo stile è più orientato verso lo ”slow”?

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Il fast mi accompagna solo nel mio lavoro ufficiale. La mia arte e slow. Sono fanatica dello slow. Mi piace vivere le cose, assaporarle, sentirle pian piano. L’arte ha bisogno dei suoi tempi. Ha bisogno di ispirazione. Per me l’ispirazione è fondamentale, e sotto pressione, non riesco a dare il meglio.  

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Chiudi gli occhi e visualizza un’istantanea in particolare, un momento, un attimo, una situazione nella quale hai pensato ”c***o ce la posso fare sul serio”

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Quando mi hanno chiesto di scattare alcune foto per un libro di food. Lì ho capito che probabilmente il mio lavoro veniva apprezzato sul serio e che un giorno sarei riuscita a fare qualcosa di mio. Non ho santi in paradiso e vivo lontana da tutti i luoghi che contano. Ma credo nelle mie capacità e soprattutto, tutto ciò che faccio lo faccio con amore e con un gran senso critico.

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Come tutti, presumo, avrai affrontato anche tu nel tuo ambito lavorativo momenti di scoramento, che ne so, con qualche collega, con un socio, o con l’opprimente e macchinoso titano della burocrazia. come ne sei venuto fuori?

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In realtà, no…non mi è capitato di avere scontri di questo tipo. Più che altro mi capita di scontrarmi con aziende che pensano di pagarti in “visibilità” anziché in denaro…forse hanno giocato troppo a monopoli !

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Woody allen diceva che l’arte del cinema si ispira indubbiamente alla vita. La tua arte, invece, a cosa si ispira?

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La mia arte si ispira al quotidiano, al bello, a ciò che mi colpisce e mi fa stare bene. C’è anche molto dei luoghi che ho visitato e mi sono rimasti nel cuore.

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