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Il commercio “boccheggia” e l’assessore Palone che fa?

Pubblicato da: Rosanna Volpe | Mer, 22 Marzo 2023 - 09:10
Serrande

Mille negozi hanno abbassato la saracinesca a Bari, ma ben centocinquanta negozi del centro murattiano hanno partecipato al Glamorous weekend (iniziativa privata). Non lo diciamo noi. Lo dice il sindaco Decaro che per giustificare – almeno in parte – l’aumento della Tari (tassa sui rifiuti) racconta che mille commercianti hanno chiuso bottega perché gli affari non andavano. Nella stessa intervista il primo cittadino si complimenta con l’assessore al commercio Carla Palone  per aver portato in città – per il terzo anno consecutivo – un evento “mondano”, riservato al solo quadrilatero murattiano.rnrnLa notizia rilevante per l’economia autentica della città,  la chiusura di mille esercenti corrosi dalla crisi, viene messa colpevolmente in sordina, salvo diventare una giustificazione per l’aumento delle tasse comunali. Questo modus operandi dell’amministrazione civica ci spinge ad una serie di riflessioni, formulate con alcune semplici domande. E’ possibile conoscere quale sia la strategia per contrastare la moria di esercizi commerciali della giunta e in particolare dell’assessore al commercio Carla Palone?rnrnL’assessore Palone sta affrontando questa crisi di concerto con le associazioni di settore?rnrnL’assessore Palone ha un quadro dettagliato delle attività commerciali presenti sul nostro territorio?rnrnL’assessore Palone ha proposto incontri riservati ai commerciati in difficoltà?rnrnOltre a promuovere iniziative chic nel murattiano, quali attività di pari impatto mediatico ha proposto per i quartieri Carrassi, Picone, San Paolo, San Girolamo e Japigia? I commercianti delle periferie sono di serie B?rnrnSu tutti questi temi aspetteremmo risposte, noi come piccolo media ma soprattutto la città che ogni giorno si sveglia e produce. Perché se il commercio è l’anima pulsante di Bari non v’è dubbio che questa vocazione ormai viva un momento di difficoltà solo in parte determinato dalla crisi globale. Su altri fattori che hanno messo in ginocchio una intera categoria – deboli politiche di sostegno, criminalità e pizzo, tassazione esosa – spetta alle istituzioni intervenire. Il Comune di Bari deve rimodulare le proprie priorità sul tema del commercio: i baresi vogliono continuare a rimanere fieri del proprio virtuoso animo levantino. Ma per farlo, non possono essere lasciati soli.

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