Il Comune riduce del 30% gli affitti. Il vicesindaco: “Una risposta ai cittadini in difficoltà”

BARI – Una modifica ai canoni calmierati, ovvero il tetto al costo minimo e massimo degli affitti imposto dal Comune in un’area residenziale, era stata richiesta già da diversi anni, vista la difficile situazione economica in cui versavano molte famiglie baresi.rnrnOggi è stato presentato da Vincenzo Brandi, vicesindaco e assessore al Patrimonio, un accordo parziale che riduce i costi degli affitti fino al 30% rispetto al 2004, anno a cui risale l’ultima modifica ai canoni calmierati.rnrnCon la revisione del canone si potrà affittare un alloggio di 60 metri quadri con più di quattro stanze a 214 euro rispetto ai 300 euro del 2004, mentre al Libertà, ad esempio, per un alloggio della stessa grandezza, si potrà passare da 396 euro del vecchio canone agli attuali 270.rnrnA partire dal primo giugno i cittadini potranno rivolgersi ad associazioni e sindacati di categoria per ottenere informazioni sui nuovi costi degli affitti. Verrà anche creato uno sportello dell’agenzia per la casa, istituito presso la ripartizione Patrimonio.rnrn”Stiamo pensando – ha dichiarato Vincenzo Brandi – di garantire in futuro attraverso polizze assicurative i proprietari in caso ci siano da sostenere spese legali o interventi di ristrutturazione, come pure alla possibilità di istituire un fondo di garanzia nel caso vi siano delle mensilità non pagate dagli inquilini. Dobbiamo dare delle risposte ai cittadini in difficoltà”.rnrn