“Sono un docente entrato in ruolo con la legge 107. Dopo avermi sbattuto a Pavia e Padova e aver rifiutato una conciliazione che mi avrebbe portato in Emilia – Romagna, il Ministero dell’Istruzione mi ha assegnato ad un istituto in un paesino in provincia di Padova. Ieri sono partito, lasciando a casa da soli a Corato, a 900 chilometri di distanza, una moglie e un figlio di 12 anni “. Quella di Aldo Losapio, docente coratino di 46 anni, è solo una delle migliaia di storie dei protagonisti dell’esodo imposto dalla “Buona scuola” ai docenti pugliesi neoassunti dale graduatorie nazionali a esaurimento che si fanno chiamare “Nastrini rossi”.rnrnOramai è giunto il fatidico primo settembre, giorno in cui i docenti trasferiti al centro – nord Italia prendono servizio nelle scuole assegnate loro. “Ora dovrò affrontare – racconta Losapio – ulteriori spese per poter vedere la mia famiglia. Il Ministero mi ha sbattuto qui, senza pensare che mia moglie magari ha un lavoro in Puglia e non lo può lasciare. Ora loro sono a Corato e io qui, sembra un incubo. E io spero solo di risvegliarmi presto”.rnrnChi in macchina, chi in aereo e chi in treno, negli scorsi giorni i docenti hanno raggiunto le sedi assegnate. Prima di partire però si sono fotografati con un la valigia e un nastrino rosso, simbolo di quella che vivono come una deportazione. “Molti di noi si sono organizzati per viaggiare assieme in un’unica macchina – racconta Francesca Marsico, un’altra delle docenti trasferite – e dividiamo le spese di viaggio per risparmiare. I nastrini rossi ci hanno uniti nella sventura”.rnrnIntanto, all’amarezza che connota questa partenza, si aggiunge la speranza di tornare presto a casa. Una speranza che prende il nome di assegnazioni provvisorie, i posti per gli insegnanti di sostegno negli istituti pugliesi che per legge devono essere assegnati ai neoassunti. “Il problema – spiega la Marsico – è che non abbiamo nessuna certezza su quando effettivamente sapremo i risultati delle assegnazioni. L’unica certezza è che oggi dobbiamo prendere servizio nelle scuole assegnateci fuori dalla Puglia. Le assegnazioni stanno slittando per risolvere i problemi delle conciliazioni. La nostra speranza è di averle entro la prima metà di settembre”. Soluzione che però lascerebbe senza personale l’istituto a cui il docente era assegnato ad anno scolastico già iniziato.rnrnI docenti in partenza al centro – nord Italia con i nastrini rossirnrn
Le storie dei docenti trasferiti: “Siamo uniti nella sventura dai nastrini rossi”
Pubblicato da: Natale Cassano | Mer, 22 Marzo 2023 - 10:40

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