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Bari, furono ridotti in schiavitù ma non testimoniano al processo: assolto il loro presunto aguzzino

Pubblicato da: redazione | Mer, 22 Marzo 2023 - 19:38
Non hanno testimoniato nel processo, dove avrebbero dovuto raccontare di essere stati costretti a mendicare e a vivere in una stalla, e di conseguenza sono cadute tutte le accuse nei confronti del loro presunto aguzzino. La Corte di Assise di Appello di Bari ha infatti assolto “per non aver commesso il fatto” e immediatamente scarcerato il 44enne bulgaro Marin Kostov Todorov, imputato per i reati di tratta di esseri umani e riduzione in schiavitù.
L’uomo, in carcere dal novembre 2014, era accusato di aver organizzato il trasferimento in Italia, attraverso la Grecia, di alcuni connazionali, illudendoli con la promessa di un lavoro, ma in realtà costringendoli poi a mendicare per strada. Alle presunte vittime (sette quelle identificate nel corso delle indagini) l’uomo avrebbe chiesto a fine giornata un incasso minimo di 30 euro a testa per l’attività di accattonaggio in cambio di un würstel e acqua. Stando alle indagini della Squadra Mobile di Bari, coordinate dalla Procura, tra il maggio 2013 e l’aprile 2014, l’uomo avrebbe inoltre costretto i sette cittadini bulgari, quasi tutti disabili, a vivere in precarie condizioni igienico-sanitarie in un capannone dismesso nel quartiere Japigia di Bari, un tempo usato come stalla per i cavalli del boss Savinuccio Parisi.
In primo grado l’imputato era stato condannato dalla Corte di Assise di Bari alla pena di 7 anni di reclusione. I giudici dell’appello hanno accolto il ricorso dei difensori, gli avvocati Nicola Quaranta e Francesco Tenerelli, assolvendo da ogni accusa il 44enne e disponendone l’immediata scarcerazione dopo quasi tre anni in cella. Al centro della tesi difensiva, condivisa dai giudici, c’era la inutilizzabilità delle dichiarazioni rese durante le indagini dalle persone offese, le quali non hanno poi testimoniato nel processo perché resesi irreperibili.
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