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Colantuono maledice gli infortuni ma ci crede: “Il mio Bari non segna da 4 partite, ma stiamo bene in campo”

Pubblicato da: Antonino Palumbo | Mer, 22 Marzo 2023 - 20:09
Stefano Colantuono, tecnico del Bari
“Dobbiamo offrire una grande prestazione e vincere la partita, in ogni modo”. Con quale modulo? “Ma se stiamo qui a contare i giocatori…”. E’ uno Stefano Colantuono poco ragioniere e molto trascinatore quello che parla alla vigilia di Bari-Pisa, nonostante l’infermeria biancorossa sia più affollata di un concerto del primo maggio.
Gli infortuni da trauma dell’esterno sinistro Morleo e del centrocampista Fedele, sommati a quello muscolare di Tonucci, non cambiano l’obiettivo del Bari, che deve ritrovare l’acuto in zona gol e gli applausi dei suoi fan, se vuole provare ad accorciare le distanze dall’ottavo posto e rimanere nel “perimetro play-off”.
“Ci aspettiamo quattro partite di fuoco, il campionato può dire ancora tanto. Gli altri devono affrontare più scontri diretti, ma noi non ci aspettiamo certo passeggiate da qui alla fine. Stiamo lottando, dobbiamo cercare di rosicchiare punti e vincere partite fino alla fine dell’anno” ha detto Colantuono. Al San Nicola arriva un Pisa assetato di punti e ultimo in classifica, malgrado la miglior difesa della serie B. Il Bari invece non segna da quattro partite. “I ragazzi hanno manifestato sempre grande impegno e voglia di fare. Vorremmo fare molto, molto di più – ha proseguito il tecnico romano – e ci pesa non riuscire a dare quello che vorremmo alla gente. La serie impressionante di infortuni è stata il problema più grande”.
Colantuono ricorda come i rinforzi arrivati a gennaio nel settore offensivo – Floro Flores, Galano, Raicevic, Parigini – sono quasi tutti indisponibili. “Quando siamo stati al completo, con l’organico competitivo soprattutto in attacco, abbiamo fatto tutto quello che c’era da fare in maniera perfetta. Ci siamo divertiti e abbiamo vinto. Persi questi giocatori, sono tornati i problemi. Stiamo bene in campo, ma non facciamo gol da quattro settimane. Non voglio cercare alibi, è la realtà. E’ come togliere Pazzini a Verona, Antenucci alla Spal o Ceravolo al Benevento”, ha spiegato l’allenatore del Bari. Che ha poi ammesso di comprendere il malcontento dei tifosi: “I fischi e gli striscioni fanno parte del gioco. Sono in questo ambiente da quarant’anni”.
Formazione dunque quasi obbligata per il Bari che potrebbe schierarsi con il 4-3-1-2 con Micai tra i pali, Sabelli, Moras, Capradossi e Daprelà in difesa, Macek, Romizi e Salzano a centrocampo, Martinho dietro alla coppa d’attacco Galano e Maniero.
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