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Terremoto giudiziario: indagato l’assessore Giannini, arrestato il sindaco di Altamura

Pubblicato da: redazione | Mer, 12 Luglio 2017 - 10:58

Due fascicoli di indagine della procura portano all’arresto di 12 persone, tra cui il sindaco di Altamura, Giacinto Forte, imprenditori e dirigenti comunali. Per un’altra vicenda è invece indagato l’assessore regionale, Gianni Giannini, che sarebbe stato corrotto con mobili e altri arredi della casa della figlia, per agevolare pratiche riguardanti il noto ristorante Grotta Palazzese, a Polignano a Mare, di proprietà di Modesto Scagliusi, proprietario anche del salottificio Soft Line di Modugno. La pratica regionale riguarderebbe un finanziamento di oltre 2 milioni di euro.

Di seguito, il comunicato dell Procura, sul terremoto giudiziario:

“Gli agenti della guardia di finanza e i carabinieri del comando di Gioia del Colle hanno dato esecuzione a separate ordinanze emesse dal gip del tribunale di Bari, all’esito di complesse ed articolate attività d’ indagine, utilizzando intercettazioni telefoniche e ambientali, relative a condotte di corruzione di pubblici ufficiali ed alterazione delle procedure di affidamento di opere pubbliche nel settore degli appalti che hanno interessato i comuni di Acquaviva delle Fonti, Altamura e Castellana Grotte.

Il primo provvedimento è stato emesso nei confronti degli imprenditori Salvatore Fatigati e  Tomaso Procino, dei tecnici comunali Marco Cuffaro e Vito Raffaele Lassandro, dei tecnici-progettisti Antonello Zampiello, Giovanni Francesco Boscia e Nicola Valerio Lamanna. Nei confronti di Fatigati, Procino, Cuffaro e Lassandro, la misura applicata è stata quella degli arresti domiciliari, nei confronti di Lamanna dell’ obbligo di dimora.

Le condotte oggetto di contestazione riguardano:

Istigazione alla corruzione – con la dazione, non accettata e oggetto di denuncia ai carabinieri, di 5 mila euro, e la promessa di ulteriore corresponsione di denaro (“dieci/ventimila euro”) – posta in essere, in tempi diversi, da Procino e Fatigati – quest’ultimo amministratore e gestore di Apulia srl- anche su istigazione dello Zampiello, nei confronti del vice-sindaco del comune di Acquaviva delle Fonti per indurlo a favorire l’ a.t.i. “Apulia s.r.l. – Pi Group s.r.l.” nell’ aggiudicazione della gara d’ appalto per i lavori di recupero del Teatro comunale di Acquaviva delle Fonti (bando del 2 ottobre 2015, importo di euro 3.248.314,00) nonché per l’ affidamento di futuri contratti di evidenza pubblica

– la turbativa d’asta della gara d’appalto, aggiudicata all’ a.t.i. “Apulia s.r.l. – Pi Group s.r.l.” dalla commissione presieduta da Cuffaro – dirigente dell’ Ufficio Tecnico Comunale di Acquaviva delle Fonti – attraverso mezzi fraudolenti consistiti dapprima nella nomina di Lassandro, dirigente dell’ Ufficio Tecnico del comune di Gioia del Colle, quale componente della commissione aggiudicatrice – concordata da Fatigati, Zampiello e da Procino con il Cuffaro – e successivamente mediante l’attribuzione di punteggi di favore all’ offerta tecnica presentata dall’ l’ a.t.i. “Apulia s.r.l. – Pi Group s.r.l.”

– la turbativa d’asta della gara d’ appalto indetta dal comune di Acquaviva della Fonti relativa all’ affidamento, mediante procedura negoziata, dell’ incarico di progettazione definitiva dei lavori di “riutilizzo a fini irrigui della acque reflue affinate licenziate dal depuratore a servizio dell’ abitato di Acquaviva delle Fonti”, aggiudicata dal Cuffaro, quale Responsabile unico del procedimento, allo Studio Romanazzi, Boscia e Associati s.r.l., società della quale il Boscia era amministratore/socio, mediante preventive illecite intese tra Cuffaro, Fatigati, il Procino e Lammanna, quest’ ultimo nella qualità di amministratore legale rappresentante di L.S. Ingegneria s.r.l., e altri concorrenti ammessi alla presentazione delle offerte.

All’ esecuzione delle misure nei confronti del Lassandro e del Procino hanno collaborato anche militari della Tenenza di Gioia del Colle della guardia di finanza. Le misure nei confronti di Cuffaro, Fatigati e dello Zampiello sono state eseguite in Roma.

Il secondo provvedimento applicativo di misure coercitive è stato eseguito congiuntamente da militari del comando nucleo polizia tributaria della guardia di finanza e dai carabinieri di Gioia del Colle ed ha interessato cinque persone tra cui il sindaco Forte,   Bertin Sallaku, Roberto Ottorino Tisci, Michele Fatigati. Le condotte oggetto di contestazione hanno riguardato:

Istigazione alla corruzione – con la tangente  non accettata e oggetto di denuncia ai carabinieri, di 2 mila euro e la promessa di ulteriore corresponsione di denaro (“dieci/quindicimila euro”) – posta in essere, in tempi diversi, da Sallaku, amministratore/gestore di Besa Costruzioni s.r.l., e da Tisci, quale intermediario/agevolatore delle illecite condotte, nei confronti del vice-sindaco del comune di Acquaviva delle Fonti per indurlo a favorire l’ indicata società nella aggiudicazione della gara d’ appalto per i lavori di “ampliamento dell’ impianto per il riutilizzo a fini irrigui delle acque reflue licenziate dal depuratore di Acquaviva delle Fonti”, intervento ammesso al finanziamento della Regione Puglia per l’ importo di 2 mila euro e per il quale era imminente la pubblicazione del bando

La tangente data al sindaco, di 15 mila euro da parte d Salaku e Fatigati, con la complicità di Tisci, quale atto di corruzione per indurre il pubblico ufficiale a favorire Besa costruzioni, nell’ aggiudicazione di gare d’ appalto in procinto di essere indette dal comune di Altamura, tra le quali quella relativa ai lavori di “riutilizzo a fini irrigui delle acque reflue affinate licenziate dal depuratore a servizio dell’ abitato di Altamura”, intervento al quale il comune era stato ammesso con riserva del finanziamento da parte della Regione Puglia; la somma accetta da sindaco, veniva data  il 28 marzo scorso all’ interno della sede sociale della Besa costruzioni ad Altamura, dove il sindaco si era arrivato al collaboratore Francesco Tota.

La tangente data ad un funzionario di 6 mila euro in contanti, come  atto di corruzione posto in essere dal Sallaku affinché il pubblico ufficiale favorisse gli interessi di Besa costruzioni, nella fase di predisposizione del bando di gara relativo all’ appalto “per interventi di ripristino funzionale ed adeguamento alla normativa vigente di settore della scuola secondaria di primo grado “Silvia Viterbo” e nello svolgimento della gara d’ appalto relativa alla “rifunzionalizzazione delle infrastrutture per il trattamento, lo stoccaggio ed il riutilizzo delle acque reflue depurate”, già indetta dal comune di Castellana Grotte.

Nei confronti di Salvatore Fatigati, il sequestro preventivo di 5 mila euro, oggetto di tangente, non accettata dal pubblico ufficiale destinatario.

Sono state eseguite, e sono tuttora in corso di svolgimento, operazioni di perquisizione – che hanno condotto al sequestro di ingenti somme di denaro contante – presso uffici della Regione Puglia e dei comuni interessati, abitazioni, studi professionali e sedi aziendali nei confronti non solo delle persone interessate dai provvedimenti coercitivi ma anche di altre persone sottoposte ad indagine”.

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