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Bari, crac Ferrovie del Sud Est: undici arresti per bancarotta tra cui l’ex ad Fiorillo

Pubblicato da: redazione | Gio, 1 Febbraio 2018 - 07:46
FERROVIE-SUD-EST

Undici persone, fra le quali Luigi Fiorillo, già commissario governativo, legale rappresentante e amministratore unico di Ferrovie Sud Est, sono state arrestate dalla Guardia di Finanza per il crac da 230 milioni di euro della società pugliese di trasporti. Agli indagati la Procura di Bari contesta, a vario titolo, reati di bancarotta fraudolenta documentale, societaria e patrimoniale. I fatti contestati si riferiscono agli anni 2001-2015, fino a quando la società è stata commissariata. Oltre agli arresti, è in corso l’esecuzione di sequestri e di una misura interdittiva.

Nell’inchiesta sul crac di Ferrovie Sud Est, coordinata da un pool di pm della Procura di Bari, sono indagate in totale 29 persone, fra imprenditori, dirigenti e progettisti di Fse.

Stando alle indagini della magistratura barese Fiorillo, in concorso con consulenti e funzionari della società e imprenditori, avrebbe dissipato o distratto fondi per centinaia di milioni di euro nell’arco di circa 10 anni falsificando bilanci e esternalizzando servizi senza fare gare d’appalto.

Ferrovie Sud Est è una società interamente partecipata dal Ministero dei Trasporti, concessionaria per la Regione Puglia del servizio ferroviario, acquistata circa un anno fa da Ferrovie dello Stato e attualmente sottoposta a procedura di concordato preventivo in continuità.

L’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per il crac da 230 milioni di euro di Ferrovie Sud Est è stata notificata all’ex amministratore Luigi Fiorillo, ad Angelo Schiano, presunto amministratore occulto e avvocato della società, a Fausto Vittucci, revisore e certificatore dei bilanci Fse, e agli imprenditori Ferdinando Bitonte, Carlo Beltramelli, Carolina e Gianluca Neri, Franco Cezza, a sua moglie Rita Giannuzzi e a suo figlio Gianluigi Cezza, e a Fabrizio Romano Camilli. Il giudice ha anche ordinato la disattivazione delle linee telefoniche e internet delle abitazioni degli arrestati e le rispettive utenze mobili. I provvedimenti restrittivi, perquisizioni e sequestri per decine di milioni di euro sono in corso a Bari, Roma, Bologna, Lecce, Maglie. La misura cautelare è a firma del gip Alessandra Susca, emessa su richiesta dei pm Francesco Bretone, Bruna Manganelli, Luciana Silvestris e dal procuratore aggiunto Roberto Rossi.

 

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