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Da Molfetta a Budapest, le musiche inedite di Antonio Pansini viaggiano verso l’Ungheria

Pubblicato da: redazione | Ven, 13 Aprile 2018 - 21:00

Da Molfetta a Budapest. Viaggiano tra Puglia e Ungheria le musiche inedite di Antonio Pansini (1703-1791), il compositore e sacerdote molfettese, tra gli esponenti della cosiddetta Scuola Napoletana, al quale la Cappella Musicale Corradiana e il festival Anima Mea rendono omaggio riscoprendo alcune sue opere sacre, sinora sconosciute, con un doppio concerto in programma lunedì 16 aprile nella chiesa di Sant’Andrea di Molfetta (ore 20.30) e sabato 21 aprile nella Chiesa dei Gesuiti di Budapest per l’Istituto Italiano di Cultura (in collaborazione con la società Papageno).

Nell’esecuzione dell’Officium, cioè dell’Ufficio del Giovedì Santo, il cui manoscritto è stato ritrovato nell’Archivio Diocesano di Molfetta, – informa una nota degli organizzatori dell’evento – saranno impegnati specialisti del repertorio antico, i soprani Annamaria Bellocchio ed Ester Facchini e i musicisti Gaetano Magarelli (organo), Gioacchino De Padova (viola da gamba) e Antonio Magarelli (basso e maestro di concerto). Allievo di Francesco Durante e Leonardo Leo a Napoli ed ordinato sacerdote a Caserta nel 1726, Pansini divenne organista e maestro di Cappella della Cattedrale di Molfetta, incarico che mantenne sino alla morte. Della sua produzione sopravvivono soltanto opere sacre vocali che coprono tutto il periodo liturgico della Quaresima, e della Settimana Santa in modo particolare, con l’Ufficiatura pressoché completa del triduo pasquale.

Le fonti a disposizione sono numerose e reperibili presso gli archivi diocesani regionali e presso alcuni archivi statali sul territorio nazionale. E molti dei frontespizi delle copie manoscritte dicono quanto le opere di Pansini fossero richieste nelle diocesi della provincia. La riscoperta della sua produzione rappresenta, pertanto, “un altro passo – si sottolinea nella nota – nella ricostruzione di quello sterminato puzzle che si chiama Scuola Musicale Napoletana e che la Cappella Musicale Corradiana e il festival Anima Mea si propongono di completare con una produzione editoriale e discografica”.

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