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In 50 mila a Molfetta, il messaggio contro la guerra del Papa con le parole di don Tonino Bello

Pubblicato da: Vincenzo Damiani | Ven, 20 Aprile 2018 - 12:00

Una esplosione di gioia, cori e commozione hanno accolto Papa Francesco a Molfetta, dopo l’atterraggio in elicottero a cala Sant’Andrea, alle spalle del Duomo vecchio. Un’intera città si è stretta attorno al pontefice, almeno 50 mila le persone presenti alla messa per ricordare i 25 anni dalla morte di don Tonino Bello e chi non ha potuto assistere dalla banchina San Domenico si è raccolto attorno ai maxi schermi sparsi in città. Con la papamobile il capo della Chiesa cattolica ha attraversato la piazza tra due ali di folla, mentre il coro diocesano da 92 elementi e 22 maestri. “Don Tonino -ha ricordato Papa Francesco – ha vissuto cosi: tra voi è stato un vescovo-servo, un pastore fattosi popolo che davanti al tabernacolo imparava a farsi mangiare dalla gente. Sognava una chiesa affamata di Gesù e intollerante ad ogni mondanità”. Anche durante la santa messa a Molfetta, come ad Alessano, Papa Francesco ha parlato di pace, in un momento molto delicato a livello internazionale. “Don Tonino sosteneva che la pace non viene quando uno si prende solo il suo pane insieme con gli altri, senza separarsi, mettersi a tavola tra persone diverse…. tutti i conflitti e tutte le guerre trovano la loro radice nella dissolvenza dei volti”. Dopo le parole del Papa c’è stato un lungo momento di riflessione silenziosa. “Se oggi don Tonino fosse con noi – ha detto monsignor Domenico Cornacchia – avrebbe un anno in più di Lei, Santo Padre, e come sarebbe felice di ascoltarla e di vedere tradotto, nei suoi gesti, il discorso sulla “Chiesa del grembiule”. Don Tonino non ci ha mai lasciati”. Poi un passaggio su Molfetta: “Questa è anche la terra dei marittimi che solcano i mari portandosi dietro la sofferenza del distacco dalle loro famiglie. Questa è la terra dei giovani… dei bambini che rappresentano il futuro delle nostre città…È la terra degli anziani che meriterebbero il premio Nobel per la saggezza”. Monsignor Cornacchia ha poi regalati una rosa d’oro realizzata con i doni dei fedeli. Alla fine della messa ( hanno celebrato accanto al Papa 28 vescovi e un cardinale emerito)  un urlo si è levato tra la folla: “Viva il Papa”.

Durante la messa, il caldo ha giocato un brutto scherzo a qualche fedele: due signore sono svenute ma sono state immediatamente soccorse e si sono riprese dopo una quindicina di minuti. La macchina organizzativa ha nel complesso funzionato anche grazie al lavoro di circa 600 volontari. Al termine della messa il pontefice ha salutato i 50mila attraversando nuovamente la folla con la papamobile. C’era chi sperava nell’annuncio del Papa dell’imminente beatificazione di don Tonino Bello ma non c’è stato. Però la presenza del pontefice a Molfetta, per la prima volta nella storia, è già un preciso messaggio.

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