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Dopo Trani tocca a Giovinazzo: deturpato dai vandali il Palazzo vescovile

Pubblicato da: redazione | Lun, 18 Febbraio 2019 - 13:00

Vandali in azione a Giovinazzo nella notte tra sabato 16 e domenica 17 febbraio. Imbrattato con scritte spray il retro del Palazzo Vescovile del XIV sec., annesso alla Cattedrale romanica, lungo il braccio della passerella che si affaccia sul Lungomare di Levante.

Lo stesso scempio è stato commesso nel centro storico, in prossimità dell’Arco Cattese. Stando ad una prima comparazione, le scritte apparterrebbero alla stessa mano.

Dei casi si stanno occupando i carabinieri che stanno già passando al setaccio le immagini registrate da alcune telecamere di videosorveglianza installate nei paraggi. Stando alle prime indiscrezioni, le forze dell’ordine avrebbero già identificato due minorenni.

“Singolare che lo scempio commesso a Giovinazzo si sia verificato a poche ore di distanza dallo scempio della Cattedrale di Trani- commenta il sindaco Tommaso Depalma- È evidente che l’idiozia umana viaggia alla velocità della luce e che bisognerebbe anche interrogarsi sullo spirito emulativo che possono scatenare alcune notizie. Mi auguro che gli sfregi finiscano qui e che non colpiscano altre meraviglie della nostra terra. Ma se è vero, stando a quanto mi hanno riferito stamani i carabinieri, che sarebbero stati già identificati due minorenni, colgo l’occasione per rivolgermi proprio a loro, e ad eventuali complici, per suggerire di autodenunciarsi per non peggiorare la situazione e perché non vorrei denunciarli. Dimostrassero di voler rimediare all’errore commesso e di avere un briciolo di dignità. E, da genitore di adolescenti, mi rivolgo anche ai genitori di questi ragazzi dicendo loro che problemi legati ad un eventuale disagio culturale e sociale possiamo provare a risolverli parlandone. Mettiamoci insieme, da genitori e cittadini, per ripulire non solo le scritte da un punto di vista grafico ma anche, e soprattutto, per eliminare quei segni più profondi che lasciano nelle nostre coscienze”.

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