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Bari, anche le esche nelle campagne di Adelfia per catturare la pantera

Pubblicato da: redazione | Lun, 22 Febbraio 2021 - 18:15
Foto Screen da La vita in diretta

Proseguono le ricerche della pantera nera che ormai da più di un anno si aggira per la Puglia. L’ultimo avvistamento risale a poche ore fa, in particolare a Gioia del Colle. L’allarme è stato dato da una dottoressa in servizio nella clinica veterinaria nei prssi di via Federico II di Svevia. Ragion per cui il sindaco, Giovanni Mastrangelo, ha firmato nelle scorse ore un’ordinanza con la quale, oltre a ricalcare i divieti già posti in atto dopo il tavolo tecnico dedicato all’allarme pantera, ha esortato i cittadini a spostarsi dal centro cittadino “Solo in caso di effettiva necessità” evitando di isolarsi.

Intanto il caso fa discutere anche a livello nazionale, poche ore fa, nella puntata de “La vita in diretta” andata in onda oggi, hanno discusso del caso mostrando le immagini in diretta da una campagna di Adelfia, luogo situato a 13 chilometri dall’ospedale Di Venere di Bari, in cui era stata vista giovedì scorso. Ad Adelfia, per provare a neutralizzare la minaccia della pantera sono state poste delle esche e delle fototrappole sugli alberi.

La pantera, va specificato, è un esemplare di sesso maschile che secondo gli esperti ha circa 10 anni e pesa circa 55/60 chili. Le ricerche proseguono senza sosta ormai da giorni. Proprio la settimana scosa la pantera era stata avvistata anche nei pressi dello Stadio di San Nicola. Sulle sue tracce ci sono i Carabinieri della forestale e la Protezione civile, i quali stanno utilizzando diversi metodi tra cui, oltre alle esche, anche droni e ricerche costanti in campagne e casolari.

“Si tratta di un’emergenza, ormai sono due anni che cerco di smuovere gli animi della regione Puglia – ha commentato il veterinario Federico Coccia, intervenuto durante la puntata andata in onda su Rai 1 – è un animale pericoloso, non ci si può comportare in un modo o in un altro. E’ nato in cattività, non ha paura dell’uomo, lo conosce, quindi non scappa. Anzi, se si dovesse ritrovare di fronte a qualcuno probabilmente non esiterebbe ad attaccarlo, serve massima prudenza. Le esche servono a poco, ci devono essere persone competenti e gabbie trappola con animali vivi separati” – ha concluso.

 

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