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Vaccino in Puglia, ok all’uso delle dosi residue a fine giornata: ecco come funzionerà

Pubblicato da: redazione | Ven, 26 Marzo 2021 - 18:29

La Regione Puglia si adegua all’ordinanza del commissario straordinario nazionale per l’emergenza Covid e autorizza l’uso delle dosi residue giornaliere facendo scorrere le liste degli aventi diritto.

I centri vaccinali pugliesi, si legge in una circolare inviata alle Asl, “sono autorizzati all’utilizzo delle dosi residue” a fine giornata, “destinate ai soggetti di età superiore agli 80 anni prenotati ma che non si sono presentati all’appuntamento, destinandole in favore di persone” nella fascia di età 70-79 anni che, disponibili al momento sulla base di chiamata telefonica” possano “presenziare presso il punto vaccinale o l’ambulatorio prima della chiusura”.

“Sono autorizzati – si legge nella circolare della Regione Puglia – in subordine, all’utilizzo delle sole dosi di vaccino ancora residue a fine giornata e non conservabili, in favore di soggetti comunque disponibili al momento, appartenenti a categorie prioritarie, come previste dal Piano nazionale e dal Piano regionale”. Il provvedimento, oltre a evitare che le dosi possono andare perse, non lascia alla discrezionalità del singolo la scelta di chi vaccinare in caso di dosi residue.

Pertanto, gli operatori dei Punti  Vaccinali  ASL e i medici di assistenza primaria:

  1. a) sono  autorizzati all’utilizzo delle  dosi residue  destinate  ai soggetti di età  superiore  agli 80  anni prenotati, ma che non si sono presentati  all’appuntamento,  destinandole in  favore di  persone  di età compresa  nella fascia  di età 70-79 anni  che, disponibili al  momento sulla  base di chiamata telefonica, si rendano disponibili a presenziare presso il Punto Vaccinale o l’ambulatorio del MaP medesimo prima della chiusura della sessione vaccinale  giornaliera;
  2. b)  sono autorizzati, in  subordine,  all’utilizzo delle  sole dosi di  vaccino  ancora  residue  a fine  giornata  e  non  conservabili,  in  favore  di  soggetti  comunque  disponibili  al  momento,  appartenenti a categorie prioritarie,  come previste  dal  Piano  nazionale e dal  piano  regionale.  A tal  fine,  le  ASL, mediante i CUP Manager e/o  i Responsabili  Sistemi Informativi  devono  rendere disponibili, con modalità idonee alla  tutela dei  dati personali,  ai Referenti  GIAVA ASL  gli elenchi dei soggetti  appartenenti alla  fascia d’età 70-79 anni completi dei dati di contatto  telefonico.   Gli elenchi saranno utilizzati dai  Punti Vaccinali per la chiamata  dei disponibili e per la  registrazione  dei dati,  ivi compresi quelli di contatto, nel sistema  GIAVA. Analogamente, i medici di assistenza primaria dovranno utilizzare un  apposito elenco, ricavato dal proprio sistema  informativo  gestionale,  che identifichi  i pazienti  secondo  le  priorità  individuate  dal  piano  vaccinale che,  si rendano  disponibili,  su chiamata telefonica a sottoporsi  alla somministrazione  del vaccino.

OVER 80 A DOMICILIO

Per avviare la vaccinazione da parte dei medici di famiglia dei soggetti over 80 a domicilio, le Asl tramite i distretti devono mettere a disposizione le liste di chi ha fatto richiesta.

Le persone che hanno fatto richiesta saranno quindi vaccinate a domicilio secondo un calendario di massima che ciascuna Asl dovrà definire entro e non oltre lunedì 29 marzo. Ciascun medico dovrà tra l’altro: predisporre le agende settimanali, comunicare agli interessati la data e la fascia oraria dell’appuntamento. Le Asl assicureranno le dosi di vaccino Moderna necessarie.

ESTREMAMENTE VULNERABILI E DISABILI GRAVI

Per le vaccinazioni delle persone in condizione di “estrema vulnerabilità “ e “disabilità grave”, la Cabina di regia ha fissato la popolazione target di riferimento.

Le persone “estremamente vulnerabili”  che devono essere vaccinate dai medici di famiglia saranno direttamente identificate utilizzando le informazioni rilevabili dai sistemi ambulatoriali dei medici (esenzioni attive, prescrizioni,  piani terapeutici ecc.)

Le persone “disabili gravi” che vogliono essere vaccinate da parte dei medici di famiglia dovranno contattare o far contattare il proprio medico, comunicando di essere in possesso del certificato di handicap grave si sensi dell’articolo 3 comma 3 della legge 104/92, rilasciato dall’INPS o dalle Commissioni Medico-Legali delle ASL.

I medici predisporranno quindi le agende per la vaccinazione, la cui somministrazione dovrà essere garantita progressivamente dal 29 marzo.

I Medici devono acquisire una dichiarazione con i  nominativi  dei conviventi/caregiver dei propri assistiti “estremamente vulnerabili” e di quelli “disabili gravi”  che possa essere utilizzata per la vaccinazione presso i rispettivi medici dei conviventi/caregiver.

Per i conviventi/caregiver  dei pazienti “estremamente vulnerabile” e/o  “disabili gravi” in carico ad altro medico, il Medico di assistenza Primaria che ha in carico il paziente estremamente fragile, si limiterà a rilasciare apposita attestazione. L’ attestazione  è rilasciata anche dal Pediatra di Famiglia.

Per  la vaccinazione presso le sedi vaccinali  ASL delle persone “estremamente vulnerabili”, “disabili gravi” e dei conviventi/caregiver, i Medici di assistenza Primaria concorderanno con il Distretto Socio Sanitario di appartenenza il calendario di appuntamenti da gestire presso i Punti Vaccinali ASL.

MALATTIE RARE

Per la vaccinazione dei soggetti con malattie rare e ad alta complessità di cura e dei  loro caregivers: sarà effettuata dal Medico di  Medicina  Generale  sulla base di  elenchi che saranno messi a loro  disposizione  da parte dei Distretti Socio Sanitari,  identificando i soggetti  (fonte SIMARRP / Edotto).

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