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Covid, lettera delle Regioni a Draghi: “Spostare subito coprifuoco alle 23”

Pubblicato da: redazione | Gio, 22 Aprile 2021 - 17:30

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha deciso di inviare una lettera al Presidente del Consiglio per sottoporre alla sua attenzione le proposte prioritarie – tra queste la modifica del coprifuoco e della percentuale di presenze a scuola – rispetto alle misure in via di adozione con il prossimo Decreto Legge, dando la disponibilità per un incontro urgente prima della pubblicazione del provvedimento. E’ quanto si apprende dalla stessa Conferenza delle Regioni, dopo il vertice tra i governatori.

“Le Regioni e le Province autonome prendono atto con amarezza delle decisioni emerse in Cdm in relazione al tema della percentuale minima per la didattica in presenza” per le scuole superiori, “in contrasto con le posizioni concordate in sede di incontro politico, alla presenza di cinque ministri, dei Presidenti di Regioni e Province autonome, Anci e Upi, nonché con le istruttorie condotte nell’ambito dei tavoli prefettizi. Un metodo che non ha privilegiato il raccordo tra le diverse competenze che la Costituzione riconosce ai diversi livelli di Governo”. E’ quanto si legge nella lettera delle Regioni al premier Draghi.

Posticipare il coprifuoco dalle 22 alle 23. E’ una delle richieste contenute nella lettera che le Regioni hanno inviato al premier Mario Draghi. “In ragione dell’approssimarsi della stagione estiva caratterizzata dall’ora legale e, in considerazione della riapertura delle attività sociali e culturali – si legge nella missiva -, si propone di valutare il differimento dell’interruzione delle attività e della mobilità dalle ore 22 alle ore 23”.

Le Regioni ritengono “necessario consentire, nel rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza, l’effettuazione dei servizi di ristorazione sia al chiuso che all’esterno, senza differenze di trattamento con riguardo agli orari di somministrazione (pranzo, cena)”. E’ quanto si legge nella lettera delle Regioni al premier. “Una tale previsione – scrivono le Regioni in merito alla misura prevista dal dl sui ristoranti aperti con posti a sedere solo a cena – rischia di discriminare gli esercizi che dispongono degli spazi esterni rispetto a coloro che non ne dispongono”.

Alta tensione nella maggioranza e tra governo e Regioni dopo il via libera al decreto Covid con la Lega che non vota “un decreto che continua a imporre chiusure e limitazioni” come ha detto Matteo Salvini una scelta sulla quale i Dem vanno all’attacco. “Chiudere alle 22 o alle 23 non credo sia un problema pandemico. Ma se si è deciso di aprire i ristoranti all’aperto anche la sera, bisogna dare la possibilità di stare aperti. Se un cliente deve stare alle 22 a casa, c’è un’incoerenza. In una situazione già tersa per le categorie, sembra una presa in giro. La Conferenza Regioni ha proposto all’unanimità il coprifuoco alle 23, non ha proposto di stare aperti fino alle 5 come un rave party”, ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, intervistato alla trasmissione televisiva della Rai Oggi è un altro giorno. “Sono convinto che alle prossime settimane ci potrebbe essere una revisione di questo decreto. Ci auguriamo che i contagi siano in miglioramento – ha spiegato poi Fedriga -. Già oggi i numeri vanno in questa direzione”. Fedriga ha suggerito “regole ferree per riaprire e che vengano rispettate, piuttosto di norme che vengono eluse” perché “dopo più di un anno di restrizioni e divieti, la gente è stanca”.

“Valuto il fatto in sé, credo sia un atto incomprensibile e irresponsabile in questo momento. Poche ora prima condividi un accordo, poi cominci a sparare su quell’accordo e poi ti astieni”, dice il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando a La7. “Non si può stare al Governo e fare opposizione allo stesso tempo. Questa maggioranza ha deciso di unirsi per superare insieme l’emergenza Covid-19 e far ripartire il Paese. Non è il momento degli strappi, ma della coesione”, scrive su Twitter il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari Ue, Enzo Amendola, a proposito delle polemiche con la Lega sul coprifuoco.

Oggi – si apprende da fonti della Lega – il segretario Salvini riunirà in videoconferenza la segreteria politica del suo partito. Il leader della Lega, tra l’altro non sembra fare passi indietro rispetto alla posizione di ieri e anzi critica un testo sul quale anche le Regioni che vanno all’attacco. “Il Decreto purtroppo ha avuto solo una modifica, quella che ha aumentato dal 60 al 70% la presenza in classe obbligatoria degli studenti. Il governo ha disatteso l’accordo raggiunto con gli enti locali, mettendo in difficoltà presidi, sindaci e studenti: migliaia di studenti ammassati sui mezzi pubblici non sono un problema e non corrono rischi, mentre due persone in palestra o al bar rappresentano un problema. Perché?”, dice Salvini.

“L’aver cambiato in Consiglio dei ministri un accordo siglato dalla Conferenza delle Regioni con i Comuni tramite Anci e con le provincie tramite Upi” sulla presenza di studenti a scuola è “un precedente molto grave” che ha “incrinato la reale collaborazione tra Stato e Regioni”, aveva detto in mattinata Fedriga intervenendo a Radio KissKiss, sostenendo che gli accordi si possono cambiare ma “riconvocando chi quegli accordi li ha presi”.

“Il fatto che nel testo del decreto varato ieri non sia stato riprogrammato il coprifuoco, non significa che durerà fino al 31 luglio. Questa è una lettura distorta del provvedimento”. Così Mariastella Gelmini, ministro per le Autonomie, durante la registrazione di “Iceberg”, in onda stasera su Telelombardia. “Sono assolutamente certa – ha aggiunto – che presto il coprifuoco sarà solo un brutto ricordo. È lo stesso decreto a dirlo, precisando che il Consiglio dei ministri potrà intervenire nelle prossime settimane, con tagliandi periodici al dl, modificando sia le regole per le riaperture che gli orari del coprifuoco”.

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