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Dall’Africa a Bari, la storia di Youssouf: “Anche qui è casa”

Per gli amici è You, oggi lavora e vive nel capoluogo pugliese e sogna di poter andare e tornare senza la paura di perdere quello che ha costruito

Pubblicato da: Francesca Emilio | Sab, 29 Aprile 2023 - 23:32

Dall’Africa a Bari per realizzare i suoi sogni. E’ la storia di Youssouf, un ragazzo della Costa d’Avorio che vive nel capoluogo pugliese dal 2011 e da qui, sogna e progetta un futuro eco-sostenibile tramite un gemellaggio costante con la sua terra e un lavoro continuo che non si ferma mai, nemmeno per le ferie. Ma andiamo per gradi.

You, così lo chiamano gli amici, compirà tra pochissimi giorni (il 12 maggio), 29 anni e ogni giorno, si sveglia intorno alle 5 del mattino per prendere il treno e poi raggiungere in bici l’azienda nella quale ormai lavora da due anni, nella zona industriale di Modugno: non lo ferma niente, nemmeno il freddo e la pioggia. In Italia ci è arrivato quando era un adolescente, dopo un viaggio rocambolesco che racconta sempre come se fosse una grande avventura e non, invece, un vero e proprio “viaggio della speranza”, come quelli che tanti affrontano ogni giorno, alla ricerca di un futuro migliore. You, non ha mai avuto dubbi: è Bari la città in cui vuole vivere e di cui è innamorato. Mentre tanti suoi amici sognano un futuro verso altre mete, lui sogna, invece, di comprare una casetta qui, preferibilmente vicino al mare e con tanto verde per poter godere delle bellezze, ma anche delle prelibatezze che questa città, che ormai conosce come le sue tasche, offre.

Per raggiungere i suoi obiettivi, che non riguardano solo la sua vita qui a Bari, non riposa quasi mai anche perché, sottolinea “non è facile” visti i pregiudizi che ci sono nei confronti delle persone di altre nazionalità. You, sin da quando è arrivato nel capoluogo pugliese infatti, si è dato da fare effettuando diverse esperienze: dai corsi, ai lavori come magazziniere sino a quelli di operatore socio-educativo nei campi estivi. Da qualche anno, dopo aver messo da parte qualche soldo, è finalmente riuscito a portare a termine un prezioso progetto che lo vede strettamente connesso all’Africa, più nello specifico al Mali, luogo in cui è nata sua mamma. Il progetto in questione, in particolare, prende il nome di Fuit Forest You, una campagna di due ettari situata a sud di Bamako dove, un tempo, la natura era molto ricca di piante e animali, ma oggi, se ne è persa quasi la metà.

Da qui l’idea di You di permettere, a distanza, di far crescere nuovamente la natura rigogliosa “come quando” – sottolinea – “erano i miei nonni a prendersene cura”, creando così anche lavoro. L’intento del progetto, che ha preso il via nel 2017, nello specifico, racconta “è quello di ricordare alle persone che abitano in questo territorio che c’è un modo più sostenibile di coltivare la terra” che permetta, inoltre “di dare opportunità ai giovani e far conoscere le meraviglie di questo posto anche al di fuori”. Sin dal 2017 sono stati effettuati moltissimi turni lavorativi in cui sono state coinvolte le persone del territorio. Una delle prime sfide vinte è stata quella di rendere l’acqua disponibile tutto l’anno in una terra, ha spiegato You “che storicamente ne ha poca”.

Adesso però You, dopo sei anni, ha necessità di tornare in Africa dove, non solo c’è il suo progetto, ma anche la sua famiglia, in particolare la sua mamma, che non vede dal 2017. You, dopo aver lavorato due anni senza prendere neanche un giorno di pausa, ha accumulato circa un mese di ferie e, dopo aver effettuato la richiesta del rinnovo del permesso di soggiorno a settembre 2022 (con appuntamento per il rilascio nel febbraio 2023), ricevendo come risposta che sarebbe stato pronto in una ventina di giorni, oggi, è ancora in attesa del documento che gli può permettere di tornare in Africa per monitorare come procedono le cose a Fruit Forest You, ma anche per riabbracciare la sua mamma, per poi tornare legalmente a Bari, dove You ha ormai la sua vita divisa tra lavoro ma anche tante amicizie: se si cammina al suo fianco è raro, infatti, incontrare qualcuno che non lo conosca e non lo saluti con il sorriso.

“Non sarei quello che sono senza le esperienze vissute in questa città. Ringrazio infatti la comunità che mi ha aiutato a mettere la testa a posto, non è stato facile, ma grazie a loro e agli amici ho imparato a muovere i miei passi a Bari, città bellissima. Ora vorrei ritornare a casa e poi poter tornare qui senza il timore di restare bloccato – evidenzia – non vedo mia mamma da molto tempo, è tempo di abbracciarla di nuovo. Avevo già preso il biglietto aereo per partire a metà maggio, ho anche uno zio che non sta molto bene. Ho dovuto annullare il viaggio, per fortuna mi rimborseranno il costo del biglietto. Il mio permesso di soggiorno, per il quale ho fatto richiesta, come sempre per il rinnovo, in questura, risulta ancora in trattazione. Ce l’ho per motivi umanitari e mi consente anche di poter lavorare qui in Italia. Da quanto so ci sono moltissime richieste, tutte bloccate da Roma. Spero che possa essere pronto quanto prima per poter tornare a casa e poi riprendere, al mio ritorno, il lavoro qui a Bari che è casa mia, così come lo è l’Africa” – conclude.

Foto Fruit Forest You

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