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Bari, intitolata al maresciallo Ranieri la caserma di Santo Spirito

Oggi la cerimonia di intitolazione della caserma dei carabinieri al maresciallo capo Vincenzo Ranieri - VIDEO

Pubblicato da: redazione | Ven, 22 Marzo 2024 - 18:16

Si è svolta questa mattina a  Santo Spirito, in vico traversa 9 snc, la cerimonia di intitolazione della locale Stazione dell’Arma al Mar. Capo MAVM “alla memoria” Vincenzo RANIERI. All’evento, accompagnato dalle note della Fanfara del 10° Reggimento CC “Campania”, unitamente al picchetto d’onore nella tradizionale Grande Uniforme Speciale e ad una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carabinieri, hanno preso parte i familiari della medaglia d’argento al valor militare nonché i vertici locali dell’Arma, il Generale di Brigata Ubaldo Del Monaco, Comandante della Legione Carabinieri “Puglia”, ed il Generale di Brigata Francesco de Marchis, Comandante Provinciale di Bari.

Tra le numerose autorità intervenute vi erano anche il Procuratore della Repubblica di Bari dott. Roberto Rossi, il Dott. Giovanni Signer, Questore di Bari, e il dott. Vincenzo Brandi, Presidente del V Municipio del Comune di Bari, il comandante della polizia locale, Michele Palumbo, l’onorevole Gianmauro Dell’Olio, l’onorevole Ubaldo Pagano, A fare da cornice alla cerimonia è stata la presenza dei cittadini di Bari e di tantissimi ragazzi degli Istituti scolastici del posto, che hanno partecipato ad un concorso indetto per diffondere la storia di Vincenzo Ranieri, attraverso la realizzazione di elaborati ed opere che hanno ricevuto grandissimi elogi. I premi finali sono stati attribuiti agli studenti di otto classi dell’I.C. “Umberto Fraccacreta” e del XXVII Circolo Didattico di Bari Palese.

La cerimonia è stata preceduta da un momento di particolare raccoglimento e commozione presso il cimitero comunale di Bari Santo Spirito quando, alla presenza dei familiari, del Presidente del V Municipio del Comune di Bari Vincenzo BRANDI, dal parroco della chiesa “Spirito Santo”, Don Fabio Campione, delegato dall’Arcivescovo di Bari-Bitonto, S.E. Mons. Giuseppe Satriano, e del Comandante Provinciale dell’Arma è stata deposta una corona alla tomba dell’eroe. Assai significativo è stato inoltre il momento in cui i familiari del militare medaglia d’argento “alla memoria” hanno scoperto la targa commemorativa. A benedire il momento è stato il cappellano militare della Legione Carabinieri “Puglia”, don Antonio Cassano.

Nel corso degli interventi pronunciati dal presidente del municipio Brandi, dal Comandante Provinciale dei Carabinieri e dalla nipote del maresciallo, Claudia Colasuonno, molteplici sono stati i richiami alla vita di Vincenzo Ranieri e al gesto eroico che lo ha spinto all’estremo sacrificio e che ha motivato la concessione della medaglia d’argento “alla memoria”.

Biografia:

Il Maresciallo Capo RANIERI Vincenzo, nativo del quartiere “Palese” del comune di Bari, si era arruolato nel 1948 nella Legione Allievi di Torino; successivamente era stato in servizio a Genova ove era rimasto sino al 1956. Dopo il corso e la promozione a Sottufficiale, era stato impegnato in reparti della Legione di Napoli, per poi essere trasferito a Palermo ove era rimasto sino al 1965 e successivamente in Puglia; dopo un primo periodo alla Sezione di polizia giudiziaria di Noci (BA), il sottufficiale fu trasferito a quella di Mola di Bari ed infine nel 1970 alla Stazione di Santeramo in Colle quale comandante.

Dalle testimonianze raccolte dai colleghi e dalla cittadinanza, il sottufficiale era descritto come un Comandante buono e generoso, che orientava il proprio agire alla comprensione e alla persuasione. Era sposato con Maria Guario  e aveva due figli, Anna Maria e Vito,  all’epoca di 12 e 7 anni.

Vincenzo Ranieri è stato insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria con la seguente motivazione:

“Comandante di Stazione distaccata, accorreva, su allarme, unitamente a Militare dipendente, presso un’agenzia bancaria della sede, dove sorprendeva due malfattori che, consumata una rapina, si stavano allontanando. Benché fatto segno ad un nutrito fuoco da parte dei banditi, si lanciava al loro inseguimento ed esplodendo numerosi colpi con la propria pistola riusciva a ferirli. Colpito a sua volta mortalmente alle spalle dal fuoco di un terzo rapinatore, uscito per ultimo dalla banca, continuava l’inseguimento nel disperato tentativo di assicurare alla giustizia i criminali finché abbandonato dalle forze, si accasciava al suolo rifiutando l’aiuto di dipendente Militare che stava sopraggiungendo ed incitandolo, invece, a proseguire l’azione.”

 

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