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Arriva l’Intelligenza artificiale anche in Vaticano

Stabilite le linee guida con la nomina di una commissione

Pubblicato da: redazione | Mer, 15 Gennaio 2025 - 12:22

L’intelligenza artificiale sbarca anche in Vaticano. E’ entrato in vigore dall’inizio dell’anno il decreto che stabilisce le “Linee guida” per la sua utilizzazione. Si stabilisce la nomina di una Commissione e si indica che entro un anno verranno messi in campo regolamenti e leggi attuative. “È la prima volta che il Governatorato norma l’intelligenza artificiale – sottolinea lo stesso ente – e, lo fa, accogliendo l’invito di Papa Francesco, con l’obiettivo di gestire il cambiamento e incanalarlo verso il progresso, nel rispetto della centralità della persona e della giustizia sociale. Sottolineando l’aspetto etico e trasparente”.

Il campo per la sua utilizzazione viene delimitato: per esempio è possibile il suo uso in sistemi e modelli che “contribuiscano al miglioramento della salute della persona e della tutela della sanità”. In questo settore, oltre a garantire l’informazione ai pazienti, l’uso dell’intelligenza artificiale non deve “arrecare pregiudizio o limitazioni alla valutazione decisionale degli esercenti la professione medica”. Un altro settore in cui si rileva la possibilità dell’utilizzo dell’IA riguarda la “conservazione, gestione, valorizzazione e fruizione del patrimonio artistico-museale dello Stato della Città del Vaticano”.

Per quanto riguarda l’utilizzo di sistemi e modelli di intelligenza artificiale nella riproduzione, estrazione e creazione di contenuti testuali, musicali, fotografici, audiovisivi e radiofonici e delle arti figurative, non c’è un divieto ma la richiesta di identificare questi contenuti “mediante l’acronimo IA”. Anche questi contenuti multimediali avranno un copyright: sarà il Governatorato “titolare, in via esclusiva, del diritto di paternità e dei diritti di utilizzazione economica sui contenuti testuali, musicali, fotografici, audiovisivi e radiofonici e delle arti figurative creati, attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale”. Si indica infine che questi contenuti non debbano arrecare “pregiudizio all’onore, reputazione, decoro e prestigio del Sommo Pontefice, della Chiesa cattolica e dello Stato della Città del Vaticano”.

Altre norme disciplinano infine l’uso dell’IA nel lavoro, nell’amministrazione e nella giustizia. “Sin dalle prime righe, il testo, che è suddiviso in 15 articoli incluse le disposizioni finali, si distingue nel panorama internazionale per la sua visione integrata che combina innovazione tecnologica e valori etici fondamentali”, commenta Giovanni Tridente, docente della Pontificia Università della Santa Croce e autore del libro “Anima digitale. La Chiesa alla prova dell’Intelligenza Artificiale”. Ne dà notizia l’Ansa.





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