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Sciopera a Bari la sanità privata: “Inaccettabile negare i rinnovi”

La protesta dei sindacati

Pubblicato da: redazione | Gio, 22 Maggio 2025 - 18:36
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Questa mattina anche a Bari lo sciopero unitario della Funzione Pubblica, per il rinnovo dei CCNL per il personale della Sanità privata e delle RSA da parte di AIOP e ARIS . Davanti ala sede della Regione Puglia i Segretari Cisl Fp Puglia Elena De Matteis e Pietro Caprioli, insieme a Paola Bruno segretaria regionale generale UIL FPL Puglia Bari Bat e Luigi Lonigro segretario regionale generale CGIL fp Puglia. “Inaccettabile negare i rinnovi dei CCNL dopo 6 anni per i lavoratori della sanità privata e 14 anni per quelli delle rsa”, denunciano.

“Un ritardo inaccettabile – spiega Aldo Gemma segretario generale della CislFppuglia – che sta mettendo a dura prova i due comparti e che grava pesantemente sui bilanci familiari dei lavoratori, anche a causa dell’alto tasso di inflazione registrato in questi ultimi anni che ha eroso significativamente il potere d’acquisto. Gli impegni assunti da AIOP e ARIS a livello nazionale non sono stati mantenuti!! –spiegano i Segretari FP CGIL, CISL FP e UIL FPL di Puglia Le trattative per il contratto unico per i lavoratori che operano nelle RSA si dovevano  avviare a far data dal 1/1/2024 e ad oggi sono praticamente ferme, perché AIOP e ARIS hanno deciso che non si siederanno al tavolo negoziale se prima non avranno certezza del reperimento dell’intera copertura del costo contrattuale da parte del Governo e delle Regioni. Una condizione che pone sotto ricatto quello che invece è e deve essere un sacrosanto diritto per le lavoratrici e per i lavoratori, in quanto il rinnovo del CCNL non può essere una variabile impazzita ma deve essere una costante che va garantita anche ai sensi dell’art.36 della Costituzione. Ovviamente, analoga situazione si sta verificando nella sanità privata, dove si pensava di aver definito una volta per tutte con il CCNL stipulato nel 2020, dopo 14 anni di attesa, l’utilità di mettere sullo stesso piano i lavoratori della sanità privata con quelli della sanità pubblica, garantendo loro parità di trattamento (a pari mansioni devono corrispondere pari retribuzioni), in modo da evitare la costante fuoriuscita del personale dal comparto privato verso quello pubblico, ma evidentemente questo intendimento è valso solo per il tempo necessario a superare la grave crisi scaturita dall’ emergenza pandemica, visto che ora si torna a negare il diritto al rinnovo del CCNL”.

 

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