L’agricoltura pugliese è sempre più in difficoltà a causa della grave emergenza idrica che rischia di compromettere l’intera stagione irrigua. A lanciare l’allarme è la Cia Agricoltori Italiani di Puglia, dopo il tavolo di crisi convocato dalla Regione. Sotto osservazione, in particolare, le situazioni più critiche nelle province di Taranto e Foggia.
“Nel Tarantino si intravede qualche spiraglio grazie alla possibile riattivazione dell’attingimento dell’acqua da San Giuliano, prevista per giugno”, spiega il presidente regionale Gennaro Sicolo. “Ma nel Foggiano la situazione è ancora più grave: le possibilità di avviare la stagione irrigua sono ridotte al minimo”. Le dighe gestite dal Consorzio di Bonifica della Capitanata contengono oltre 70 milioni di metri cubi d’acqua in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una cifra drammatica, soprattutto considerando che già nell’agosto 2023 era stato imposto lo stop all’uso irriguo.
A peggiorare il quadro è lo stallo nell’accordo con il Molise per il trasferimento di parte dell’acqua in eccesso dalla diga del Liscione verso la Capitanata. “Un’intesa che tarda a concretizzarsi a causa di polemiche tra partiti, assurde e tragicomiche, che ignorano le reali necessità dei territori”, denuncia Sicolo. “Il governo deve intervenire. È inaccettabile che la sopravvivenza di migliaia di aziende agricole e lavoratori sia ostaggio di giochi politici che nulla hanno a che fare con l’interesse collettivo”. Il quadro resta critico anche in altre aree della regione. “La situazione non è rassicurante nemmeno nella provincia di Barletta-Andria-Trani, nell’area metropolitana di Bari e nel Salento”, conclude Cia Puglia.
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