Il Policlinico di Bari ha superato la soglia dei 300 trapianti di cuore, un traguardo storico per la sanità pugliese. Il primo trapianto cardiaco fu eseguito nel 2002, ma è negli ultimi anni che l’attività ha registrato una vera e propria accelerazione, rendendo l’ospedale universitario barese il primo centro in Italia. Nonostante l’intensificazione dell’attività trapiantologica, la chirurgia cardiaca tradizionale ha continuato a crescere: 389 interventi nel 2024, contro i 310 del 2023 (+25,5%) e 259 del 2022 (+50,2%). Gli interventi includono sostituzioni e riparazioni valvolari, bypass aorto-coronarici, dissezioni aortiche, chirurgia dell’aorta toracica e correzioni di cardiopatie strutturali complesse, confermando un’elevata competenza su tutti i fronti della cardiochirurgia. Sono stati posizionati 5 VAD (dispositivi di assistenza ventricolare) e 3 nell’anno precedente. Si tratta di dispositivi salvavita utilizzati come supporto meccanico temporaneo o ponte al trapianto nei pazienti con insufficienza cardiaca terminale. Nel 2024 sono stati effettuati 73 trapianti di cuore, con un incremento del 19,7% rispetto ai 61 del 2023 e quasi il triplo rispetto ai 26 del 2022 (+180%).
“Il superamento dei 300 trapianti – spiega il direttore generale Antonio Sanguedolce – è la dimostrazione che si possono realizzare percorsi di alta complessità e raggiungere livelli d’eccellenza. La crescita registrata negli ultimi anni, grazie alla direzione del prof. Bottio, sia nei trapianti che nella cardiochirurgia convenzionale, è frutto di una strategia fatta di investimenti, formazione e integrazione multidisciplinare delle unità operative che seguono il percorso pre e post trapianto”. “I trapianti sono una parte del lavoro che stiamo facendo – ha aggiunto Sanguedolce – Vogliamo mettere sempre più in sinergia le diverse specialità cardiologiche e stiamo realizzando il ‘Centro Cuore’, le attività verranno concentrate nella nuova sede di Asclepios 3 che rappresenterà un punto di riferimento per la diagnosi, il trattamento e il follow-up delle patologie cardiache complesse, con percorsi diagnostico-terapeutici condivisi, tecnologie d’avanguardia e un forte investimento sulla ricerca e sulla formazione”. Complessivamente, l’Unità operativa complessa di Cardiochirurgia del Policlinico ha eseguito 462 interventi nel 2024, segnando un incremento del 24,5% rispetto al 2023 e del 60% rispetto al 2018. La chirurgia tradizionale rappresenta oggi circa l’84% dell’attività complessiva. “Dietro questi numeri ci sono persone, famiglie, scelte cliniche e tanto lavoro di squadra – sottolinea il direttore dell’UOC di Cardiochirurgia, prof. Tomaso Bottio –. La nostra unità sta crescendo sia in volumi che in qualità. L’obiettivo è continuare su questa strada, grazie alla fiducia di questa direzione strategica e agli investimenti regionali. In nuovi spazi, ampliando il numero delle sale operatorie e del personale dell’unità operativa, potremo ulteriormente migliorare i i risultati”.