Tra il 10 e il 15% dei reati legati al codice rosso registrati nel 2024 nella Procura di Bari ha coinvolto minori. A comunicarlo è stato il procuratore aggiunto Ciro Angelillis, intervenuto in occasione dell’inaugurazione della nuova stanza per l’ascolto protetto dei minori, allestita proprio negli uffici della Procura. “I minori – ha spiegato Angelillis – sono coinvolti in vario modo: talvolta come vittime dirette, altre volte come testimoni di episodi di violenza endofamiliare. Per questo, spesso siamo costretti a sentirli e interrogarli, ed è un’attività estremamente delicata”.
Il procuratore ha sottolineato l’urgenza di un aggiornamento normativo, soprattutto in relazione alle nuove modalità con cui si manifestano i reati a danno dei minori: “C’è ancora molto da fare, in particolare sul fronte delle nuove tecnologie legate alla pedopornografia. Oggi ci troviamo davanti a forme di criminalità innovative, come le deepfake generate tramite intelligenza artificiale, e siamo privi di una copertura normativa adeguata”.
Angelillis ha evidenziato che, nonostante l’impegno della magistratura, serve un’azione decisa sul piano legislativo. “So che il Parlamento europeo sta lavorando su questi temi – ha concluso – ma occorre parificare la tutela penale tra gli abusi reali sui minori e quelli generati artificialmente. Noi stiamo facendo il possibile, ma la strada è ancora lunga”.
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