È operativo il primo dei due binari della tratta Cancello-Frasso Telesino, segmento strategico della nuova linea ad Alta Velocità/Alta Capacità Napoli-Bari. Il traguardo, che ridurrà i tempi di viaggio tra i due capoluoghi da 4 ore a 2 ore e 40, porta la firma del Consorzio CFT, con capogruppo Impresa Pizzarotti & C. S.p.A., che dal 15 settembre ha guidato le operazioni per l’attivazione del Binario Pari, consegnando al Paese un’infrastruttura chiave per la mobilità del Mezzogiorno.
L’avvio è stato suggellato dal passaggio di “Falco”, il treno diagnostico di RFI trainato da locomotore, che ha inaugurato il nuovo tracciato. Un’immagine che segna il cambio di era: dalle infrastrutture ottocentesche a un sistema moderno, digitale e affidabile. «È un tassello che cambia la geografia dei collegamenti nel Mezzogiorno. Il Sud si sta davvero allacciando al resto del Paese con tempi e standard europei», sottolinea su LinkedIn l’ingegnere Francesco Ippolito, richiamando il ruolo determinante del Consorzio CFT e della capogruppo Impresa Pizzarotti – storica realtà italiana delle costruzioni specializzata in grandi opere infrastrutturali – nel conseguimento del risultato.
Per consentire l’attivazione, la circolazione è stata sospesa dal 15 al 27 settembre tra Caserta, Benevento e Foggia. In questa finestra si sono eseguiti gli allacci alla rete esistente, è stata attivata una nuova località di servizio nel tratto Caserta-Cancello e si è messo in esercizio l’Apparato Centrale Computerizzato Multistazione (ACC-M), il “cervello” che innalza gli standard di regolarità e sicurezza. L’intervento rientra in un impegno economico complessivo di circa 430 milioni di euro e si è concluso nei tempi previsti, con la riapertura della linea Caserta-Foggia e la ripresa del traffico a lunga percorrenza.
L’apertura della Cancello-Frasso ha anche un forte valore simbolico: si è spenta la linea storica del 1868 tra Caserta e Frasso Dugenta, che per oltre un secolo e mezzo ha servito il territorio, lasciando spazio a un’infrastruttura più veloce, sicura e priva di passaggi a livello, con geometrie adeguate agli standard contemporanei. «È un congedo rispettoso a un’opera che ha fatto la storia – osserva su LinkedIn l’ingegner Ippolito – ma soprattutto è l’inizio di un servizio più rapido, puntuale e competitivo per persone e merci».
Gli effetti saranno immediati e destinati a crescere. Con l’attivazione del primo binario oggi e del secondo entro il 2026, sarà possibile ripristinare il treno diretto Bari-Napoli (soppresso lo scorso giugno) e prolungarlo fino a Lecce, in parallelo con l’attivazione di un binario della Napoli-Cancello prevista per febbraio 2026. A regime, con tutti i lotti completati e le restanti opere – viadotti, gallerie e stazioni – in esercizio, l’obiettivo è comprimere ulteriormente il collegamento tra Napoli e Bari fino a due ore, rafforzando l’integrazione del corridoio europeo Scandinavia-Mediterraneo, con benefici concreti per la competitività delle imprese, l’attrattività turistica e la qualità della vita di studenti e pendolari. Anche i tempi di percorrenza verso Roma si ridurranno: Foggia e la Capitale saranno collegate in circa due ore, Bari ne disterà solo tre.
Il percorso verso il completamento della Napoli-Bari attraversa alcune delle opere più complesse oggi in costruzione in Italia. Spiccano la galleria Hirpinia, circa 27 km, destinata a essere la più lunga del Paese, e la galleria Orsara, di circa 9,9 km, che completa l’attraversamento appenninico verso la Capitanata.