La pesca dei ricci di mare a Bari e in Puglia attraversa un momento delicato: il fermo temporaneo imposto per tutelare l’ecosistema marino ha bloccato circa 200 pescatori subacquei, lasciando molte famiglie senza reddito. Per questo motivo, la Giunta Regionale ha approvato una deliberazione che permette agli operatori muniti di regolare autorizzazione di accedere a aiuti pubblici straordinari, con l’obiettivo di bilanciare la salvaguardia dell’ambiente con quella dei lavoratori del settore.
Coldiretti Pesca Puglia ha avanzato una proposta concreta per rendere più sostenibile la filiera dei ricci di mare: una piattaforma digitale in cui i pescatori comunicherebbero quotidianamente le vendite, indicando anche i destinatari del prodotto. Un sistema del genere permetterebbe controlli più efficaci, monitorando in tempo reale il mercato e assicurando maggiore trasparenza. L’idea è di creare un vero e proprio “percorso del riccio di mare”, tracciabile e certificato, che potrebbe trasformarsi in un marchio di qualità riconoscibile dai consumatori.
Il fermo pesca, seppur necessario per la tutela ambientale, rischia di penalizzare ulteriormente i subacquei professionisti. Coldiretti Puglia suggerisce di diversificare le attività dei pescatori durante questo periodo, dalla manutenzione dei fondali marini al recupero di reti e materiali abbandonati, contribuendo così alla salvaguardia dell’ecosistema.
L’associazione sollecita anche un rafforzamento dei controlli contro la pesca abusiva e la lavorazione fuori controllo della polpa di riccio, pratiche che compromettono la sopravvivenza della specie per tutto l’anno. In quest’ottica, Coldiretti propone una piattaforma di segnalazione della pesca illegale, che permetta a cittadini e operatori di denunciare attività sospette direttamente alle autorità competenti.
Infine, l’organizzazione punta a creare un tavolo tecnico permanente con pescatori subacquei professionali, associazioni di categoria, WWF e Università, per coordinare monitoraggi, studi e ricerche sull’andamento della riproduzione del riccio di mare, garantendo così una gestione più consapevole e sostenibile della risorsa.