Siglata questa mattina, a Palazzo della Città, la convenzione fra il Comune di Bari e la Procura Generale della Repubblica di Bari per l’attivazione del Progetto Utile alla Collettività (PUC) “Istituzioni insieme”.
A siglare l’accordo il sindaco Vito Leccese e il procuratore generale della Repubblica di Bari Leonardo Leone de Castris, alla presenza di Francesca Avesani, dirigente del settore Innovazione sociale del Comune di Bari. Il progetto vedrà impegnati 6 beneficiari delle misure di inclusione sociale e lavorativa – “Assegno di inclusione” (ADI) e “Supporto per la formazione lavoro” (SFL) – in attività di archiviazione e movimentazione dei fascicoli e segretariato a supporto agli uffici della Procura.
“Nell’auspicio di avviare una proficua collaborazione con il Comune di Bari – si legge nella manifestazione d’interesse proposta dalla Procura Generale – il PUC si propone di avviare un ‘modello di impegno civico per la cosa pubblica’ nel settore della giustizia. Il suo duplice intento è di favorire, nei beneficiari coinvolti, la crescita professionale e formativa, nonché la consapevolezza della tutela della Giustizia quale bene comune, il cui funzionamento è da preservare con l’aiuto e la collaborazione della collettività a cui la stessa struttura si propone di essere vicina quale garante dei diritti”.
Ad oggi il Comune di Bari ha attivato complessivamente 86 progetti PUC di restituzione sociale, ponendosi numericamente tra gli Ambiti più attivi a livello nazionale, coinvolgendo complessivamente oltre 1.300 beneficiari della Città di Bari.
“In questi anni abbiamo maturato una straordinaria esperienza sulla gestione dei progetti di pubblica utilità, come dimostra il dato delle circa 1.300 persone fin qui coinvolte, uno dei più alti del Paese – ha commentato il sindaco Leccese -. Dunque le risorse selezionate per l’avvio di questo nuovo PUC, il cui titolo, “Istituzioni Insieme”, sottolinea il valore del lavoro di squadra a servizio del territorio, sono uomini e donne che hanno il profilo adeguato per supportare il personale degli uffici giudiziari nel delicato compito di amministrare la giustizia.
Si tratta di un’esperienza di inclusione e di restituzione sociale, un modo per far sentire anche coloro che si trovano in situazioni di disagio sociale ed economico, e che beneficiano di misure di sostegno statali, partecipi della crescita della comunità.
Un percorso, peraltro, del tutto coerente con uno degli obiettivi principali che questa amministrazione persegue: quello di rafforzare il senso di comunità perché, come ripeto spesso, l’opera pubblica più importante non è l’infrastrutturazione fisica, ma l’infrastrutturazione sociale della nostra città.
Ringrazio i nostri uffici e, soprattutto, la Procura generale che ci consente di offrire un’opportunità a uomini e donne che, grazie a questo progetto, potranno tornare a sentirsi utili misurandosi con un’esperienza lavorativa”.
“Siamo grati all’amministrazione comunale, al sindaco e al direttore generale del Comune di Bari per questa opportunità che, se da un lato consente di avviare a forme di lavoro e di socialità persone ne hanno bisogno, dall’altro risponde a uno dei problemi principali dell’amministrazione della giustizia: la carenza di risorse, materiali e umane – ha sottolineato il procuratore Leonardo Leone de Castris -.
Al netto di qualsiasi riforma sbandierata, la presenza fisica delle persone negli uffici giudiziari è ciò che consente alla macchina della giustizia di funzionare, per cui disporre di risorse umane alle quali assegnare vario tipo di mansioni è l’elemento necessario per portare avanti il servizio cui siamo chiamati.
Permettetemi perciò di dire che con l’avvio di questo progetto si è raggiunta una “sintesi di convenienza” che consente all’amministrazione comunale di avviare beneficiari di misure di sostegno socio-economico a forme di lavoro e relazione e alla Procura generale di impiegare queste persone in un servizio che ritorna alla comunità.
Confido che sarà una sperimentazione positiva, in grado di assicurare un vantaggio per l’ente che rappresento”.
Il coinvolgimento dell’“area Giustizia” nei PUC a Bari si consolida ulteriormente, dopo le convenzioni e la realizzazione di progetti insieme a Procura della Repubblica, Tribunale, Corte di Appello, Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna per la Puglia e la Basilicata, Ufficio del Giudice di Pace, Tribunale per i minorenni e Tribunale di sorveglianza.
Aperto a enti pubblici ed enti del Terzo Settore, il relativo avviso pubblico del Comune di Bari, che apre alla possibilità di presentare manifestazioni d’interesse per la realizzazione dei PUC, è valido sino al prossimo 15 marzo 2026.
Di recente pubblicazione, inoltre, lo studio di INAPP “I Progetti Utili alla collettività (PUC) tra secondo welfare e governance collaborativa: il ruolo del Terzo Settore nei contesti metropolitani”, presentato nella XVIII Conferenza ESPAnet Italia 2025, che definisce Bari “modello maturo” in governance e organizzazione, per equipe integrata, protocolli condivisi, coordinamento con CPI.
Il capoluogo pugliese, inoltre, si distingue in matching efficace con profilazione e colloqui preliminari con modelli integrati con equipe multidisciplinari e procedure consolidate.