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Un’altra giovane vita spezzata: il ciclismo pugliese piange Stefano Principale

Allievo maresciallo della Marina e volto giovane della ProGiT cycling Team

Pubblicato da: redazione | Ven, 19 Dicembre 2025 - 15:02
Stefano Principale

La strada provinciale che unisce San Giorgio Jonico a Roccaforzata si è trasformata, nella serata di ieri, in un luogo di dolore e sgomento. Un incidente stradale avvenuto nel Tarantino ha spezzato la vita di Stefano Principale, 20 anni, lasciando una ferita profonda non solo nella sua famiglia ma anche nel mondo sportivo pugliese.

Stefano era un allievo maresciallo della Marina Militare e aveva una grande passione per il ciclismo, sport che seguiva e raccontava con entusiasmo anche attraverso i social network. Era tesserato per la ProGiT cycling Team e, nonostante la giovane età, era già benvoluto e conosciuto nell’ambiente. A perdere la vita è stato proprio lui, mentre era alla guida di una moto che, per cause ancora in fase di accertamento, si è scontrata frontalmente con una Nissan.

L’impatto è stato devastante e per il giovane centauro non c’è stato nulla da fare. Gravissime le condizioni del passeggero della moto, anche lui ventenne e militare della Marina, trasportato d’urgenza in ospedale. Il conducente dell’auto coinvolta avrebbe invece riportato soltanto alcune contusioni.

La notizia si è diffusa rapidamente, suscitando cordoglio e incredulità. Tra le prime reazioni, quella del presidente del Comitato Regionale della Federciclismo, Tommaso Depalma, che ha voluto esprimere il sentimento di un’intera comunità sportiva: «Il ciclismo pugliese piange questo giovane amico, prega per lui e si stringe intorno alla famiglia naturale e quella ciclistica della ProGiT cycling Team».

Nel suo ricordo, Depalma ha tracciato anche un ritratto umano di Stefano, andando oltre l’atleta: «Stefano era un ragazzo meraviglioso». Poi una riflessione amara, nata da tragedie come questa: «Questi drammi ti fanno capire quanto sia effimera la nostra vita, e quanto sia ancor più stolto accapigliarsi per quotidiane quisquilie, che ci fanno perdere di vista il senso di questa esistenza».

Parole che diventano ancora più forti quando il pensiero va a ciò che resta: «La nostra famiglia perde un ragazzo, un giovane, un figlio, un fratello, un amico e soprattutto perde una speranza, che ogni giovane dovrebbe rappresentare, per se stesso, per i suoi affetti e per le comunità in cui vivono». Un vuoto difficile da colmare, che lascia silenzio e domande su una strada dove, da ieri sera, il tempo sembra essersi fermato.

Foto ProGiT Cycling Team

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