“Il turismo è una risorsa fondamentale per la Puglia: vale circa il 10% della nostra economia. Ma proprio per questo va governato, non lasciato al caso”. Così Antonio Decaro in merito all’apertura oggi dello storico hotel Leon D’Oro. “Una buona notizia – dice – Più lavoro, più offerta ricettiva, più accoglienza di qualità. È questo il turismo che vogliamo. Negli ultimi anni in alcune città, le locazioni turistiche nei centri storici sono cresciute troppo. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: si fa sempre più fatica a trovare casa e il rischio è che i residenti vengano espulsi dai loro quartieri. Lo avevamo detto in campagna elettorale e lo faremo ora, anche alla luce della sentenza della Consulta che conferma la validità della legge della Toscana sugli affitti brevi. Lavoreremo a una legge regionale che dia ai Comuni gli strumenti per regolare le nuove locazioni turistiche in modo equilibrato, soprattutto nelle aree più sotto pressione. Regole chiare, limiti dove servono e incentivi per chi affitta a lungo termine ai residenti.
L’obiettivo non è frenare il turismo ma portare valore anche fuori dai centri storici, nei quartieri meno centrali e nei piccoli comuni delle aree interne, ricchi di borghi, paesaggi e bellezze ancora poco conosciute. Così la Puglia potrà continuare a crescere, senza perdere la sua identità, la sua storia e le sue comunità”.
Dopo anni di silenzio, uno dei luoghi più rappresentativi dell’ospitalità pugliese riaccende la sua insegna. Il Leon d’Oro, storico hotel sorto a fine Ottocento e per decenni punto di riferimento per viaggiatori e cittadini, inaugura oggi una nuova fase della sua lunga storia: una rinascita che custodisce l’eredità del passato e introduce una visione moderna dell’accoglienza.
Un’eredità di oltre un secolo Profondamente legato all’identità di Bari, il Leon d’Oro ha accompagnato generazioni di ospiti e raccontato un pezzo importante della vita urbana. Sotto la guida della famiglia Farace, l’hotel è diventato negli anni un luogo familiare per la città, affacciato su uno dei suoi snodi più dinamici. Dopo la chiusura del 2019, la sua assenza ha segnato il vuoto di una presenza storica nel cuore della città.
Il progetto di rilancio: un investimento sulla città e sul futuro La riapertura è il risultato di un ampio progetto di riqualificazione a cura di Pantaleone Farace, che ha unito conservazione dell’identità originaria e interpretazione contemporanea dello spazio. Oggi l’hotel torna con 74 camere completamente rinnovate, progettate secondo 00criteri di comfort, design e funzionalità, valorizzando al tempo stesso l’architettura storica. L’intervento rappresenta un investimento significativo non solo per l’edificio, ma per l’intera 00area della Stazione Centrale, contribuendo a un più ampio processo di rigenerazione urbana.