E’ diviso in due il borgo di Santo Spirito, nel Municipio 5, dove se da una parte ci sono residenti contenti per i lavori sul lungomare, dall’altra non manca il malcontento per via di alcune questioni, tra queste la perdita d’identità del luogo (con la scelta di colori lontani dalle chianche tipiche di un tempo), ma anche fattori logistici, tra cui il posizionamento delle panchine, alcune (come si vede nella foto in basso), intervallate da pali della luce. Negli scorsi giorni, ignoti, per protesta, avrebbero imbrattato una delle panchine scrivendo una frase che racchiude la rabbia e lo sconforto. Sul caso è intervenuto il consigliere metropolitano Michelangelo Cavone con un lungo post sui social in cui invita la cittadinanza a riflettere sul gesto, ma anche sul caso lungomare.
“Negli scorsi giorni è apparsa una scritta su una delle panchine installate sul nuovo lungomare di Santo Spirito – scrive – il dibattito sul lungomare va avanti da tempo. Ci sono state molte discussioni, talvolta anche accese, e non sono mancate difficoltà. Probabilmente sono stati commessi degli errori, sicuramente ci sono stati dei ritardi e non a tutte e tutti piace questo progetto.
Resta però un dato di fatto: il nuovo lungomare sta consegnando a Santo Spirito uno spazio finalmente pedonabile, pensato per famiglie, bambini/e e sportivi/e, dove poter passeggiare sul mare senza smog. I cittadini e le cittadine hanno tutto il diritto – direi anche il dovere – di essere sentinelle dei luoghi che abitano, di esprimere il proprio parere e di avanzare critiche sull’operato di chi amministra. Tuttavia, deturpare un bene pubblico è un gesto di inciviltà non tollerabile. Per ripulire questa panchina (ammesso che l’inchiostro su pietra sia del tutto rimovibile) serviranno altri soldi pubblici e ulteriore tempo. Nell’attesa, grazie all’opera di questo/a “artista improvvisato/a”, avremo parolacce a fare da sfondo al mare. A Bari e anche nel quartiere di Santo Spirito esistono da anni associazioni che danno il buon esempio, prendendosi cura della città: ripuliscono strade, spiagge e muri vandalizzati, realizzano murales e restituiscono bellezza ai quartieri. Penso a Retake e, per questo quartiere, a Vogliamo Santo Spirito Pulita. A chi ha così tanto tempo libero da usarlo per deturpare in questa maniera un bene pubblico, consiglio di unirsi come volontario/a a queste realtà: sarebbe un modo concreto per investire le proprie energie in maniera costruttiva e dare un reale contributo positivo alla comunità. Spero che il senso di responsabilità e di amore, che la maggior parte di noi prova per i luoghi che abita, possa essere un esempio positivo e un argine contro i pochi incivili che rovinano gli sforzi collettivi che ogni giorno proviamo a fare”, conclude.
Parole che però non bastano a placare gli animi di alcuni residenti. “Non so chi abbia imbrattato le panchine – spiega una cittadina – sicuramente un gesto sbagliato, ma comprendiamo lo sconforto. E’ vero il lungomare prima non era vivibile come oggi, ma lo hanno reso ben lontano da quello che era l’anima della nostra meravigliosa Santo Spirito. Non ci interessano i modelli europei, quei colori, noi volevamo preservare la nostra identità. Passeranno gli anni e ci si dimenticherà di questo, diventerà un altro luogo uguale a tutti gli altri. Stanno facendo brutti copia e incolla. Senza contare che fanno cose senza pensare bene alle conseguenze, basti pensare alla pioggia: continua ad allagarsi tutto. Dovevano risolvere i problemi prima. Questi lavori sembra non finiscano mai e nemmeno ne siamo felici, siamo stanchi”, conclude.
