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Bari, ecco i 4 progetti dei cittadini per il parco di via Gargasole: così rinasce la ex caserma Rossani

Pubblicato da: redazione | Gio, 12 Ottobre 2017 - 05:15

Dieci progetti arrivati da associazioni e comitati cittadini sono stati giudicati “ammissibili”, quattro però saranno finanziati dal Comune. E’ stata pubblicata la graduatoria definitiva delle dieci proposte progettuali per la rigenerazione del nascente parco di via Gargasole, nella ex Caserma Rossani.

La riqualificazione prevede che l’area venga attrezzata con il coinvolgimento dei cittadini, nel corso di diversi workshop che riguarderanno la costruzione di arredi per il giardino, la piantumazione di alberi e cespugli e la decorazione degli spazi e delle recinzioni con interventi di arte urbana.

Delle dieci proposte giudicate ammissibili – presentate da Rete Garden Faber, Rti associazione culturale Pigment Workroom, Lan – Laboratorio architetture naturali, Masseria dei Monelli – Ortocircuito, Promoverde Puglia, associazione Archistart, associazione culturale Fillide, Rti Labuat, Rti APS Rarovet e associazione Sviluppo sostenibile – quattro saranno finanziate, integralmente o in parte, con le risorse del bando, 15mila euro complessivi, mentre per realizzare ulteriori progetti si cercherà di individuare altre risorse disponibili.

“Sono certa che gli esiti di questo avviso sapranno aumentare la consapevolezza diffusa sulle opportunità che nascono dalla fruizione condivisa degli spazi pubblici all’aperto – commenta l’assessora all’Urbanistica Carla Tedesco – il progetto del parco condiviso di via Gargasole ci sta consentendo di sperimentare un modello innovativo di restituzione alla cittadinanza di spazi pubblici abbandonati. Attraverso i workshop procederemo in tempi rapidi ad attrezzare l’area e a renderla fruibile, costruendo, nello stesso tempo nuovi  legami di prossimità. Nelle prossime settimane illustreremo i progetti selezionati alla cittadinanza”.

Ecco i quattro progetti che saranno immediatamente finanziati:

  • “Nessun albero è un’isola”, di Rete Garden Faber, parte dall’idea che nessun uomo è un’isola, e che ciascuno è parte di un tutto per trasferire questo assunto in termini di ecologia di comunità sia in ambito botanico sia sociale. La proposta riguarda la creazione di mini-isole di paesaggio come microspazi di dimensioni variabili e forma irregolare che saranno prodotte attraverso un processo di partecipazione utile a definire sia i paesaggi da ricostruire, le essenze da privilegiare per ottenere la suggestione olfattiva più giusta per il paesaggio scelto. Prevede anche l’installazione di pannelli porta piante che consentano ai cittadini coinvolti di essere artefici e protagonisti della costruzione di queste mini-isole.
  • “RGB”, di LAN_Laboratorio architetture naturali, prevede la costruzione di uno spazio a cupola, un padiglione di circa 4 metri da realizzare in salice o materiale analogo, uno spazio flessibile che possa essere utilizzato per ospitare piccoli eventi o semplicemente come riparo dal sole, con elementi di divisione degli spazi e di creazione di percorsi. L’idea è quella che i cittadini possano partecipare tanto nella fase progettuale quanto in quella realizzativa, intendendo la partecipazione strettamente intergrata alla progettazione.
  • “Fronde”, di Pigment Workroom, propone la creazione di un’opera d’arte urbana partecipata e prevede quattro incontri aperti alla cittadinanza nel corso dei quali i partecipanti saranno guidati nella fase di progettazione e realizzazione dell’intervento artistico. Un pretesto per vivere lo spazio del nascente parco come luogo dedicato al confronto tra associazioni e cittadini, che potranno apprendere e sperimentare nuove pratiche legate all’arte partecipata e nell’ambito di momenti di convivialità previsti nel percorso partecipativo già avviato da tempo per la rigenerazione di quest’area.
  • “Il bosco di Gargasole e Pantaluna”, di Masseria di Monelli – Ortocircuito, è un’esperienza di giardinaggio condiviso che prevede di piantare essenze mediterranee arboree, arbustive e orticole impiantando un vero e proprio abbecedario del verde con tutte le essenze locali e di dar vita a un giardino per l’incontro e la socializzazione in cui curare anche le orchidee spontanee. Un progetto di etnobotanica in cui tutte le informazioni botaniche legate alle tradizioni e agli usi quotidiani possano essere pienamente valorizzate secondo un approccio laboratoriale ed esperienziale.

 

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