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Bari, tra gli alunni del San Paolo e del rione Stanic, dove il riscatto profuma di tecnologia e innovazione

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Mer, 17 Gennaio 2018 - 06:15

L’istituto comprensivo Falcone – Borsellino ha un nome importante: i due magistrati che hanno lottato contro la mafia rappresentano il simbolo del riscatto di un intero paese che ha saputo dire di no e lottare fino alla fine contro la criminalità organizzata. L’istituto Falcone Borsellino si divide in sette plessi tra il San Paolo e Stanic e ogni edificio profuma di riscatto. Quel riscatto fatto di aule allestite dai docenti, di famiglie che collaborano, di progetti innovativi.

Borderline24 ha incontrato gli insegnanti e la dirigente di questo istituto che accoglie 1300 bambini, per raccontare una realtà forse non a tutti conosciuta.

“Qui ci troviamo in un territorio difficile – spiega la preside Carmela Rosaria Tavernise – ma le famiglie sono stanche di essere continuamente identificate in questa maniera. C’è una grande voglia di riscatto. E noi le sosteniamo in questo percorso. Il nostro obiettivo è che questi ragazzi devono avere tutte le opportunità e tutto quello che è possibile fare in un contesto adeguato. Non è che siccome siamo al San Paolo allora non si possono fare alcune cose. Qui ci sono le stesse opportunità di altri quartieri. Penso al progetto motoria, quello sull’alimentazione, quello di inglese. Qui i nostri alunni hanno una divisa e un inno della scuola”.

L’istituto ha avviato da due anni nel plesso Falcone le classi digitali: ogni alunno ha il suo tablet e viene seguito anche di pomeriggio. “Se per esempio non si è capito qualcosa  o non si riesce a svolgere un determinato compito – prosegue Tavernise – possono mettersi in contatto via chat con il loro insegnante. E questo è possibile solo grazie alla disponibilità degli stessi docenti”. Al San Paolo invece ci sono corsi ad hoc di musica.

Ma uno dei progetti più all’avanguardia, partito ormai da un anno, è quello che permette ai ragazzi di spostarsi da un’aula all’altra in base alla materia, un po’ come accade all’Università. “Da due anni – prosegue Tavernise – siamo iscritti ad Avanguardia educativa, la sezione del piano nazionale digitale che porta avanti delle opportunità innovative rispetto alla didattica. Ed in base a questo piano abbiamo deciso appunto di avviare questa sperimentazione che ha portato grandi frutti”. Sono stati gli stessi docenti ad addobbare le varie classi: in quella di arte ad esempio ci sono delle tende come quelle di un sipario in teatro.

“Piccole cose che però sono molto significative”,  prosegue la dirigente. Senza dimenticare il progetto di accompagnamento per i disabili o  quello di storytelling che ha portato i ragazzi di scuola media a partecipare come relatori ad un workshop nazionale che si è tenuto all’Euclide. Con delle applicazioni particolari realizzano cartoni animati tematici. “Organizziamo – conclude  la dirigente – anche una vacanza studio sulla neve. Insomma cerchiamo davvero di offrire, nell’ambito delle nostre possibilità, il meglio a questi ragazzi”.

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